Banco BPM è un po’ come la sora Camilla: tutti la vonno, nessuno la pija. Adesso pure i francesi del Credit Agricole le hanno voltato le spalle preferendo realizzare un’OPA sul Credito Valtellinese, chiudendo la strada della fusione col banco lombardo-veneto. Che, a questo punto, ha accolto come un Messia le dichiarazioni del primo azionista della BPER, Carlo Cimbri, intenzionato ad un accordo fra i due Istituti. Oddio, nel caos del risiko bancario attuale, la BPER sarebbe probabilmente la compagna ideale per il Banco: una realtà solida, complementare, con un ottimo management, che ha origini in un milieu imprenditoriale simile, fortemente inserita nel cuore dell’economia italiana e, soprattutto, che ha fatto molto bene quando si è trattato di mettere mano a realtà difficili, come il Banco di Sassari tornato a splendere dopo la cura emiliana.

Piazza Affari, che aveva scommesso sui francesi, non ha premiato molto il titolo lombardoveneto infischiandosene delle potenzialità della nuova realtà. Banco BPM si presenta a 1,884 uro, con un ribasso del 2,84% e volumi di scambio elevati, visto che fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 39 milioni di azioni, già al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 27,5 milioni di pezzi.
Ben diverso l’andamento di Bper Banca che, dopo il rally di oltre il 4% messo a segno venerdì scorso, sale ancora oggi per la settimana giornata di fila e guadagna il 2,36% a 1,5195 euro, con più di 43 milioni di azioni trattate fino ad ora, quasi il triplo della media mensile pari a poco meno di 17 milioni di pezzi.

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Fin dove può salire il titolo BPM? Secondo Equita SIM, l’acquisizione del Credito Valtellinese da parte del Credit Agricole, elimina nel breve periodo un potenziale compratore per Banco BPM, visto che nei prossimi mesi sarà necessaria l’integrazione della banca. Secondo i calcoli della SIM milanese, Credit Agricole avrebbe potuto, attraverso una business combination con le proprie attività domestiche, valorizzare Banco BPM circa 2,4 euro per azione.
Invece, l’opzione BPER avrebbe senso dal punto di vista industriale, vista la complementarietà delle reti distributive delle due banche e dei modelli di business, ma si configurerebbe sostanzialmente come un merger of equals, con minor spazio per risultare in un premio up-front rispetto ai prezzi di mercato di Banco BPM.

Non cambia intanto la view di Equita SIM che conferma la raccomandazione “buy” su Banco BPM e Bper Banca, con un prezzo obiettivo a 2,2 euro per la prima e a 2,1 euro per la seconda. I due titoli intanto sono finiti oggi anche sotto la lente di Mediobanca Securities che suggerisce però strategie differenti.
Per Banco BPM il target price è stato aumentato da 1,65 a 2,25 euro per tenere conto di un premio M&A, ma il rating è stato confermato a “neutral”, perché il potenziale di upside rispetto ai prezzi correnti di Borsa è di solo il 16%. Gli analisti hanno invece riservato una promozione a Bper Banca, la cui raccomandazione è stata modificata da “neutral” ad “outperform”, con un fair value che sale da 1,5 a 2,05 euro.
Mediobanca Securities guarda a Bper Banca come prossimo protagonista del tema M&A, ritenendo che un’operazione potrebbe materializzarsi durante il prossimo anno.

Come nel caso di Equita SIM, anche Mediobanca Securities non esclude che un accordo tra i due gruppi possa materializzarsi come una fusione tra pari. Questo permetterebbe a Bper Banca e Banco BPM di beneficiare di un incremento dell’utile per azione di oltre il 30%