(di Marco Danieli) I dati sull’andamento del Covid confermano la tendenza all’appiattimento della curva dei contagi. Nella nostra regione rimangono ricoverati in ospedale 2.900 persone e 300 in terapia intensiva. Ieri i morti sono stati 60. Non c’è più un aumento dei positivi, la cui incidenza sui tamponi eseguiti è costante ed “indica un trend che pare abbia raggiunto l’apice” parola di Zaia. Dato confermato anche da una diminuzione degli accessi ai pronto soccorso, il 70% dei quali torna a casa.
Oggi Zaia firmerà l’ordinanza che conferma la chiusura totale delle attività commerciali alla domenica, eccetto alimentari, farmacie, edicole e tabaccai, ma che da domani permette l’apertura anche delle medie e grandi strutture di vendita purché al loro interno mantengano la presenza di un cliente per ogni 20 metri quadri. Un gesto di sensibilità nei confronti degli operatori economici.
Ma è sui vaccini che sta lavorando il Veneto, perché quella del Covid “sarà la più grande campagna vaccinale della storia” ha comunicato Zaia, sottolinenando che la macchina sanitaria si sta già organizzando per quando, nei primi mesi dell’anno prossimo, si dovranno vaccinare 5 milioni di Veneti, dando ovviamente la precedenza alle categorie a rischio come il personale sanitario, i vecchi e i malati, ma anche garantendo la possibilità di vaccinarsi nel giro di pochissime settimane anche a tutti coloro che lo vorranno fare.
“E’ il Veneto – ha ricordato il governatore con un pizzico d’orgoglio- che per primo s’è inventato di fare i tamponi col metodo del drive-in. Bisognerà a qualcosa del genere anche per i vaccini”.