La decisione di blindare gli italiani nel proprio comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno mette ko le strutture agrituristiche veronesi. Si tratta di oltre 400 realtà dislocate su territorio provinciale, di cui circa la metà soci di Coldiretti, che si trovano il 17% in area montana, il 37,2% in collina e il 45,8% in pianura.
“Le aziende agrituristiche che offrono per la maggior parte ristorazione e alloggio – precisa Stefano Chiavegato, presidente di Terranostra Verona, l’associazione di Coldiretti che gestisce gli agriturismi – sono situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalla città e dai comuni limitrofi. Pertanto, le misure del nuovo DPCM, limitando gli spostamenti per le festività natalizie e di fine anno, mettono a repentaglio un settore che presenta un’opportunità per le famiglie di godere di spazi ampi in mezzo alla natura senza il rischio di assembramenti”. Un vero paradosso – sostiene Coldiretti – se si considera che gli agriturismi sono situati in aree isolate dentro strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola: sono dunque i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
“Un altro duro colpo per comparto agrituristico – aggiunge Chiavegato – già provato da una forte crisi stimata in 10 milioni di perdite al mese a livello provinciale con l’emergenza sanitaria. Per i pranzi e le cene dei veronesi, gli agriturismi di Terranostra Verona si sono attivati, organizzando menu delle feste con piatti tradizionali da consegnare direttamente a domicilio o da asporto. Inoltre, hanno ideato dei buoni regalo per un pranzo contadino da consumare in agriturismo o consegnato al domicilio, e preparato pacchi dono con prodotti del territorio.