(di Giovanni Serpelloni) “L’estate sprecata in Europa”. Questo il commento dagli USA sulla situazione europea che The New York Times riporta con una figura inequivocabile che mostra molto chiaramente le due ondate epidemiche. Il più autorevole giornale americano titola così un commento sulla situazione europea e italiana e racconta che all’inizio di giugno, l’Europa stava uscendo dalle profondità della sua lotta contro il coronavirus, proprio come gli Stati Uniti e altri stavano combattendo casi record. Gli europei, alla disperata ricerca di una pausa, partirono per le loro sacre vacanze estive – e le pagarono a caro prezzo.
La seconda ondata che ora colpisce l’Europa è più letale della prima, respingendo i governi riluttanti in blocchi e infliggendo nuove cicatrici all’economia europea. Le rapide riaperture con poche restrizioni, insieme ai viaggi transfrontalieri, si sono rivelate una combinazione mortale. Nella maggior parte dei paesi europei, le morti quotidiane aumentano in questo autunno che mai. Quasi 105.000 persone sono morte di Covid-19 a novembre in 31 paesi monitorati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Con l’avvicinarsi del Natale, l’Italia in particolare è in piena allerta. La circolazione tra le regioni italiane sarà del tutto vietata tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, con le persone autorizzate a viaggiare solo per lavoro, motivi di salute o emergenze. Anche le cene di Capodanno negli hotel sono vietate e limitate al servizio in camera. E forse verranno chiuse le piste da sci dalle Alpi agli Appennini, decisione coordinata da Italia, Francia e Germania. Tutto questo basterà?
Ormai è chiaro che per tanto che si faccia, le soluzioni preventive prese, nel contesto comportamentale generale e di adesione (forse meglio dire trasgressione) alle regole, hanno portato a risultati fallimentari. La lezione della prima ondata, se pur fortemente drammatica e ben visibile, non è stata appresa ne dai cittadini ma soprattutto dai governanti. Con le prossime vacanze natalizie (anche se teoricamente ristrette), con lo shopping e la successiva annunciata riapertura scolastica si sta creando ancora una volta la situazione perfetta per dar corso e forza alla terza ondata. E aggiungiamo pure che la richiesta e auspicata riorganizzazione dei sistemi regionali con promozione della medicina territoriale e della Primary Health Care, resta di fatto ancora ad oggi e per i mesi a venire una teorica visione futurista. Il tutto aggravato dall’effetto di diminuzione della percezione del rischio contagio che il fatto di avere a disposizione un prossimo vaccino, provoca nella popolazione.
A fronte di questa situazione, fanno riflettere però i buoni risultati ottenuti in Cina sia in termini di riduzione e azzeramento dello spread epidemico che di ripresa economica. Quindi è possibile contenere e vincere l’epidemia e ritornare socialmente sereni e produttivi. È stato oggettivamente dimostrato.
In Italia oggi si stanno purtroppo costruendo i presupposti per la terza ondata di domani. Regole non basate sulle evidenze scientifiche ma su convenienze politiche o scelte ideologiche, regolette e concessioni bizzarre al mercato del consumo festivo, annunciate riaperture scolastiche dopo le festività non porteranno a fermare i nuovi contagi. Anche se quanto disposto ci appare fortemente repressivo in realtà non avrà molta efficacia sul contenimento dell’epidemia che ancora oggi avanza al ritmo di quasi 1000 morti al giorno . Ma purtroppo questo è quello che l’Italia nel suo complicato e intricato complesso sociale, politico e tecnico scientifico è riuscita ad esprimere in questi mesi e così sarà per il futuro prossimo. Prepariamoci. Sarò lieto di essere smentito dai fatti.