Questi i dati aggiornati sulla pandemia in Veneto, in diretta dalla sala della Protezione civile di Marghera: i test hanno superato la soglia dei 4 milioni effettuati in regione, di cui 2,894 milioni di test molecolari e 1,157 milioni di test rapidi. I positivi totali sono 167.799, più 2.550 nelle ultime 24 ore, al momento ci sono ancora 78.301 veneti positivi. Il tasso totale di positività è del 6,93%. I ricoverati totali sono 3.115 persone, 340 in terapia intensiva e 2.775 in area non critica.
I deceduti sono saliti purtroppo a 4.261 persone, più 51 nelle ultime 24 ore, mentre i dimessi sono saliti a 7.890 con più 72 nell’ultima giornata.
Il virus c’è, gli ospedali sono pieni: abbiamo 572 terapie intensive occupate in Veneto fra Covid e non Covid che sono 50 in più rispetto al picco raggiunti a marzo. E a marzo c’era il lockdown quindi mancavano i traumatizzati. Zaia sottolinea che il potenziale è sempre di mille posti disponibili in terapia intensiva. Tutte le settimane vengono fatte richieste di personale per garantire alle unità territoriali il personale che serve. «I cittadini debbono collaborare; abbiamo ricevuto fotografie di questo weekend con piccoli assembramenti. La tragedia di queste ore non è da poco con danni diffusi: c’è stata più acqua del 2010, 586 millimetri allora, ieri 624 millimetri. Sotto acqua erano andati allora 285 Comuni. E’ stato atroce vedere cosa ci è arrivato. Lo scenario: senza le opere che noi Regione abbiamo fatto, come la cassa di Coldogno, saremmo sotto acqua, Vicenza in particolare, e nessuno lo evidenzia nonostante le difficoltà che abbiamo registrato per avviare queste opere, fatte dopo un vuoto di 80 anni nelle infrastrutture. Stiamo ampliando con 150 milioni il bacino di Montebello (fatto un secolo fa) e diverse altre infrastrutture. Le opere salvano vite umane, tutelano il territorio e fanno economia. Cercheremo di ridurre l’impatto del dissesto idrogeologico che c’è. Faccio appello, non andate ad intralciare il traffico in montagna perchè siamo nei casini: grazie alla Polizia che ieri ha rimandato indietro migliaia di vetture sull’autostrada. Abbiano frane ciclopiche, ma non abbiamo bisogno di storie su Instagram. Non ci serve il turismo del macabro: i nostri operatori debbono poter lavorare in sicurezza. Useremo anche la dinamite per sgomberare le strade: quindi non venite a far giri dove stiamo lavorando per ripristinare le infrastrutture distrutte per riaprire le strade in sicurezza» conclude Zaia.