Il Chievo è sceso in campo a Ferrara sfidando “la legge dell’ex”. Nella Spal quattro ex: Paloschi, Castro, Tomovic ed Esposito. Si sono viste due partite.
Il primo tempo è stato contrassegnato dal dominio dei padroni di casa che hanno cercato il gol con Di Francesco, lasciato troppo libero, che però non ha impensierito il portiere gialloblu. Il Chievo non ha mai tirato in porta con le punte avulse dal resto della squadra che ha corso a vuoto per il campo abbozzando solo qualche risposta sulla catena di destra con Mogoj e Canotto. Due gli episodi che hanno deciso la partita. Il rigore concesso alla Spal per fallo di mano di Gigliotti, tirato dall’ex Paloschi e parato da Semper, e l’espulsione al 43° di Trefezza per somma d’ammonizioni, che ha cambiato volto alla gara.
Il secondo tempo è tutto di marca Chievo, cui Aglietti ha dato ovviamente un’impostazione offensiva che però non ha dato i risultati sperati per le carenze delle punte. Djiordjevic, lento e inconcludente, non ha mai tirato in porta. C’han dovuto pensare Palmiero, Garritano e Ciciretti a cercare il gol, ma inutilmente. La superiorità numerica ha prodotto solo una lunga serie di corner. La Spal arroccata in difesa ha respinto tutti gli attacchi con determinazione e ordine. Da segnalare Garritano, onnipresente e instancabile e Giaccherini, che quando è entrato, solo a 10 minuti dalla fine, ha illuminato il gioco. Ma è stato troppo tardi. La partita è finita zero a zero. Poteva essere un’occasione d’oro per il colpaccio in casa di una delle squadre più forti della B, ma i ragazzi di Aglietti, troppo lenti, non ce l’hanno fatta. Il pareggio sarebbe stato un punto guadagnato se non si fosse giocato tutta la ripresa con un uomo in più. Così invece la trasferta a Ferrara sono due punti persi.