(articolo in aggiornamento) Apertura negativa per Cattolica Assicurazioni dopo le dichiarazioni shock di ieri sera (qui il nostro articolo) che hanno visto BancoBPM annunciare di voler esercitare l’opzione di acquisto (pagando 335,7 milioni di euro) della quota del 65% detenuta da Lungadige Cangrande in Vera Vita, società di bancassurance da 1,5 miliardi di premi raccolti. Il Banco sale di quasi un punto percentuale, in linea con l’andamento generale di Piazza Affari.

Cattolica Assicurazioni negli ultimi minuti passa di mano a 4,618 euro, con un calo del 2,41% e oltre 1,25 milioni di azioni scambiate fino ad ora, già più del doppio della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 570mila.

Qualora si concretizzasse l’esercizio dell’opzione, Cattolica Assicurazioni si vedrebbe riconosciuti i fondi propri, vale a dire circa 340 milioni di euro rispetto agli 820 milioni pagati a marzo 2018 per entrare nell’accordo bancassicurativo con Banco BPM. L’impatto stimato è negativo per 377 milioni di euro, mentre a livello di Solvency II sarebbe positivo nell’ordine di circa 15 punti percentuali, con un aumento dal 205% al 220%.
Gli analisti di Equita SIM ritengono la notizia relativa alla mossa di Banco BPM  particolarmente negativa per Cattolica Assicurazioni. Infatti, il venir meno dell’accordo con Banco BPM, che vale circa 40 milioni di euro di impatto sull’utile e di quello, altamente probabile, con Ubi Banca (altri 30 milioni di perdite di utile con un rientro dei propri capitali per 250 milioni),  porterebbero ad una significativa contrazione di redditività di Cattolica Assicurazioni, che perderebbe entrambi i principali accordi bancassicurativi.
La notizia sarebbe negativa anche qualora venisse respinto l’esercizio della call di Banco BPM, considerando l’inevitabile deterioramento dei rapporti tra le due società e la difficoltà a spingere sulla nuova produzione.

L’appetibilità del titolo di Bpm cresce visto che, dopo il suo addio a Cattolica, avrà mani libere su fronte bancassurance nel 2021. Partner che, se si concretizzasse l’ipotesi di aggregazione con Bper, sarebbe facile individuare in Unipol, primo azionista dell’istituto modenese, che, forse non a caso, oggi è la migliore del listino con un rialzo del 2,2%.