Un nuovo contributo a fondo perduto per la prima fase della pandemia che vada ad integrare quello già assegnato, ma ampliandone la base di calcolo: un semestre e non più soltanto un mese. La proposta è del parlamentare Pd, Gianni Dal Moro che ha presentato un ordine del giorno in sede di approvazione della legge finanziaria. Il Governo ha accolto l’emendamento che potrebbe diventare operativo nel prossimo provvedimento economico del Governo. Spiega Dal Moro: «Nel Decreto Rilancio del mese di maggio fu introdotto un contributo a fondo perduto, erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate e destinato ai soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA colpiti dalla crisi COVID. L’ammontare del contributo a fondo perduto in percentuale era tarato sul fatturato del mese di aprile 2020 rispetto al fatturato dello stesso mese 2019 purché inferiore ai due terzi rispetto all’anno precedente.
Ho sempre considerato limitativa ed errata quella scelta pur comprendendone la necessità e l’urgenza, e ho sempre ritenuto invece che il raffronto andava fatto almeno su base semestrale al fine di rappresentare meglio l’andamento delle imprese che sono caratterizzate da fatturati mensili tra loro diversi in base alle tipologia del proprio settore e mercato».
Aggiunge il deputato veronese: «Per questo ho presentato in sede finale di approvazione della Legge di Bilancio un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare per l’accesso al contributo a fondo perduto come termine di raffronto, l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del semestre dal 1° marzo al 31 agosto 2020 rispetto il corrispondente semestre 2019 e concedendo ai soggetti che hanno già presentato l’istanza ai sensi della normativa vigente la possibilità di presentare una nuova istanza per ricevere direttamente sul conto corrente l’eventuale integrazione a seguito dei nuovi parametri comunicati. Il Governo ha accolto l’ordine del giorno. Ora mi auguro che nel mese di gennaio questa proposta, credo di buon senso, diventi parte del prossimo provvedimento economico del Governo. I mesi di riferimento possono anche cambiare l’importante che il raffronto avvenga su un periodo ampio in modo che tenga conto di tutte le dinamiche commerciali di ogni attività».