Giornata decisiva per il Central Park: oggi è stato firmato l’addendum all’accordo fra Comune e Ferrovie dello Stato che stabilisce l’avvio della procedura per individuare, tramite gara, il soggetto economico che guiderà la rigenerazione dell’ex scalo merci di Porta Nuova. Nello specifico, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane si impegna, entro 120 giorni dalla data odierna, ad individuare un operatore economico interessato ad acquisire e trasformare l’area e al quale sarà chiesto di elaborare la progettazione dell’ex scalo nel rispetto dei criteri individuati nel masterplan. L’integrazione al Protocollo d’Intesa è stata deliberata dalla giunta regionale e da quella comunale e approvata dalle Società del Gruppo FS (FS Sistemi Urbani S.r.l, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e Mercitalia Logistics S.p.A.).
Per la metà, al più tardi la fine di gennaio, sarà pronto il bando economico che darà appunto i 120 giorni di tempo ai soggetti interessati (è assai probabile che arrivino i big player dell’immobiliare italiano ed europei come stanno dimostrando anche i valori in crescita dell’intero comparto immobiliare scaligero) per presentare il proprio progetto economico di sviluppo dell’area. L’operatore, a cui verrà riconosciuto il diritto di prelazione sull’acquisto delle aree, dovrà redigere entro sei mesi tutta la documentazione necessaria a completare l’iter di variante urbanistica per poter realizzare le opere. Attenzione, progetti che dovranno recepire in toto il documento di sintesi del masterplan che specifica i desiderata del Comune di Verona. Le Ferrovie dello Stato garantiscono di voler rispettare questa tempistica così come è stato fatto nei mesi scorsi quando il progetto Central park ha subito un’evidente accelerazione.
Chi vincerà la gara, insomma, non potrà uscire dal seminato fissato dal Comune, Nel frattempo sempre le Ferrovie garantiscono l’avvio dei lavori per la nuova stazione dell’Alta Velocità. Nulla cambia, soprattutto, sulle percentuali di utilizzo dell’area: l’assessore Ilaria Segala e il sindaco Federico Sboarina l’hanno sottolineato più volte: «Dei 450mila metri quadrati di superficie, un 7% verrà destinato alla costruzione di infrastrutture destinate a rendere vivo il parco, funzionali al suo utilizzo da parte dei veronesi. A questo 7% si aggiunge un’altra aliquota identica che è rappresentata dalle strutture indispensabili alle Ferrovie per lo svolgimento dell’attività istituzionale, compresa l’hub intermodale e la nuova porta a sud. Anche la parte “commerciale” sarà limitata a 8mila metri quadrati, poco se si considera lo sviluppo complessivo dell’ex scalo merci. Il resto, ovvero l’86% della superficie attuale, sarà l’area verde del parco». Per il Central Park è iniziato un vero e proprio conto alla rovescia: il Comune ha scelto di utilizzare la strada della “procedura di interesse regionale” – la stessa utilizzata per l’ex Manifattura Tabacchi – ed ha ottenuto un percorso collaborativo con la Regione che oggi, con la sua vicepresidente Elisa De Berti, ha confermato l’interesse dell’amministrazione per questa realizzazione. «In passato si diceva che prima del 2024 non si poteva fare nulla: adesso io vi dico che nel 2024, anzi entro il 2024, il Central Park sarà una realtà concreta, a disposizione dei cittadini» chiosa il sindaco Sboarina. «Chi parla di altre cifre, di superfici cambiate, o commette un errore di lettura dei dati oppure preferisce mantenere l’ex scalo così com’è».
Iter fino ad oggi. Il 5 luglio 2019 è stato sottoscritto da Regione Veneto, Comune di Verona e Società del Gruppo FS il Protocollo d’Intesa per la riconversione a parco urbano delle aree ferroviarie dello scalo merci Verona Porta Nuova liberabili, e per la creazione di una nuova polarità urbana; l’area dello scalo merci di Verona era già stata definita strategica dal Piano d’Area del Quadrante Europa, e per tale comparto è stato pianificato uno sviluppo urbanistico che prevede la destinazione a verde integrata con un mix di funzioni; il 30 giugno 2020 la Regione ha approvato il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento del Veneto, certificando il ruolo strategico e di interesse pubblico ai fini della mobilità pubblica delle aree dell’ex scalo merci, in virtù del passaggio delle linee ferroviarie dell’Alta Velocità/Alta Capacità; con delibera del CIPE n.69/2019 è stato approvato il progetto preliminare del Nodo AV/AC di Verona Ovest e in data 23 ottobre 2020 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la delibera di approvazione del progetto preliminare per il nodo AV/AC di Verona Est; il CIPE ha fissato in 14,78 Mln € il limite di spesa per le opere di ristoro socio ambientale da prevedere complessivamente nell’ambito dei Progetti Nodo AV/AC di Verona (7,37 Mln € per il nodo Ovest e 7,45 Mln € per il nodo Est);il 22 ottobre 2020 il Comune ha adottato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che prevede una forte interazione delle infrastrutture della mobilità veicolare, ciclabile e pedonale e del tessuto urbano con la stazione AV Verona Porta Sud; il 26 ottobre di quest’anno si è definitivamente conclusa la redazione del Masterplan, iniziata il 19 settembre 2019, realizzata attraverso la creazione di un tavolo paritetico a cui hanno preso parte tutti i firmatari del Protocollo d’Intesa.