(di Giorgio Massignan, Verona Polis) Da decenni, i veronesi attendono che, i circa 450.000 mq dell’area dello Scalo Merci della Ferrovia, siano liberati, bonificati e trasformati in un grande parco urbano alberato, che contribuisca a mitigare la bolla termica della città. Una grande area verde in quella zona, servirebbe come ricucitura urbanistica tra i quartieri a sud e quelli ad ovest di Verona. Inoltre, sarebbe il fulcro di un sistema del verde cittadino, composto da una fascia verde di collegamento dei forti austriaci, (primo campo trincerato), dal grande parco piantumato allo Scalo Merci della Ferrovia, dal Parco della Spianà, dal Parco delle Mura, dal Parco dell’Adige e dal Parco della Collina, collegati da “frecce” verdi e percorsi ciclabili e pedonali.
Va anche sottolineato che, il nostro territorio ha 2 milioni di mq verde in meno, rispetto alle norme urbanistiche, dei quali 800.000 mq solo a Verona sud. Il verde nell’ex Scalo Merci ferroviario, ne ridurrebbe, parzialmente, la carenza. Ma, per ottenere tutto ciò, sarebbe stato necessario risolvere il problema, rappresentato dalla necessità degli investitori, in primis le FS, di sostenere la fattibilità del progetto, realizzando strutture a carattere turistico-ricettivo e attrezzature di interesse collettivo e sportivo, a scopo di reddito. Permettere alla FS ed al gruppo privato che vincerà il bando di concorso, di gestire sia la prassi progettuale, che quella realizzativa, rischia di compromettere la realizzazione del parco. Infatti, è grave che, nell’accordo, sia evidenziato: “è necessario lasciare la massima flessibilità organizzativa dell’area all’operatore immobiliare che si aggiudicherà il bando”. Inoltre, va sottolineato che, i mq a verde di quell’area, come da articolo 4 comma 4 del protocollo tra Comune e FS, serviranno a compensare l’eventuale mancanza di verde delle lottizzazioni future; in tal modo, i cittadini di Verona vedranno aumentare il loro credito di aree verdi.
Dai dati di presentazione del Masterplan, si evince che, verranno destinati per il Commerciale 22mila mq, per l’Alberghiero 27mila mq, per il Direzionale 10mila mq, per i Parcheggi 51mila300 mq, per il Residenziale 25 mila mq e per Servizi vari e aree sportive 18mila 500 mq, per un rotale di 100mila mq non a verde. Come si potrà armonizzare un parco urbano con tutte queste funzioni, con i relativi parcheggi e le strade d’accesso, non riesco proprio ad immaginarlo. Nei primi giorni di settembre, durante la presentazione del Masteplan alla Gran Guardia, il sindaco aveva affermato che, l’86% dell’area sarebbe stata destinata a verde; ma, dai dati elencati, non sembra sia così.
Concludo, considerando che, sarebbe stato opportuno che il Consiglio Comunale approvasse la Deliberazione n. 14 del 9 marzo 2019 proposta dal consigliere Bertucco, che proponeva: “L’intera area occupata dall’ex Scalo Merci della stazione di Porta Nuova, indicata all’art. 14 come “C3 comparto del nuovo scalo merci”, deve essere destinata ad area verde – parco urbano della città di Verona …”. Sarebbe stata utile nelle contrattazioni tra il Comune e le FS.