(di Stefano Tenedini) Chi vedeva per Giorgio Girondi, fondatore e presidente di UFI Filters, un futuro da banchiere atipico dopo la clamorosa crescita nell’azionariato del Banco BPM deve ripensarci. Imprenditore prima di tutto, non si lascia distrarre dal “risiko” bancario e continua a sviluppare il suo core business. Ha annunciato che il suo gruppo, attivo a livello globale nella filtrazione e nel thermal management, ha acquisito il 24,9% di BeonD, startup e spin-off del Politecnico di Torino. E non si tratta di un distintivo da mettere all’occhiello, come dimostra il settore: BeonD studia e progetta pacchi batterie per applicazioni marine e terrestri, segue la gestione termica dei sistemi di alimentazione di vetture elettrificate e le architetture per veicoli ibridi ed elettrici.
Sempre l’automotive, quindi: UFI punta a integrare un know-how legato alle batterie e alla gestione termica dei veicoli elettrificati. L’ingresso in BeonD porta nuove competenze allo sviluppo di battery packs e battery management systems, per offrire ai clienti più soluzioni coerenti con i trend di mercato, sempre più orientati alla mobilità sostenibile. Nel 2030 si stima infatti che il 15% del parco circolante mondiale sarà composto da veicoli elettrificati.
“L’acquisizione delle quote di una società giovane e promettente come BeonD rinnova il nostro impegno a restare all’avanguardia nello sviluppo di nuove tecnologie per il mondo automotive”, conferma Girondi. “Il mercato si sta evolvendo verso una mobilità pulita di cui vogliamo essere protagonisti. Il know know di BeonD ci darà la possibilità di percorrere nuove strade ed essere partner completi e affidabili, per fornire ai nostri clienti soluzioni di ampio raggio per la mobilità del futuro”. I prodotti di UFI Filters, creata nel 1971, vengono impiegati in molteplici settori: automotive, aerospaziale e nautico, applicazioni idrauliche su misura e specifiche per l’industria. Per le loro caratteristiche innovative le soluzioni e le competenze tecniche di UFI sono presenti anche nella F1 e nell’aerospaziale.
Beond è partita nel 2013 per progettare sistemi innovativi specifici per la mobilità urbana. Cresciuta in I3P, l’incubatore del Politecnico (riconosciuto nel 2019 il migliore al mondo nel campo pubblico dagli esperti del settore), è partecipata anche da Sabelt, azienda attiva dal 1972 nello sviluppo e produzione di cinture di sicurezza e sedili per auto sportive. “Per noi è molto importante l’ingresso di UFI Filters, gruppo che come noi dedica impegno e risorse costanti alla ricerca e sviluppo di nuovi materiali e tecnologie”, dice Massimiliana Carello, docente al Politecnico di Torino e fondatore di BeonD con i colleghi Alessandro Ferraris e Andrea Airale. “Siamo orgogliosi che UFI Filters ci abbia dato fiducia e investa nel nostro team e nelle soluzioni innovative. I frutti della partnership non tarderanno ad arrivare”.
E per finire un breve riepilogo sul Girondi tanto attivo nel mondo bancario: nei mesi scorsi l’imprenditore mantovano ha aumentato la partecipazione nell’azionariato del Banco BPM al 4,98%, salendo dalla quota precedente dell’1,02%. E diventando così il primo azionista privato della banca nata dalla fusione tra il Banco Popolare e la Popolare di Milano. Il suo obiettivo è dare stabilità al Banco e di pesare in vista della tornata di aggregazioni bancarie che sembra ormai prossima, con Bper in pole position per lo sbarco a Verona e Milano. La scalata al Banco BPM (costata a Girondi a prezzi di Borsa circa 110 milioni di euro) è stata realizzata da GGG, la “cassaforte” che custodisce tutte le partecipazioni del gruppo UFI e ha generato nel 2019 un attivo consolidato di 940 milioni con un patrimonio netto di 315.