Siccome ci piace il “vedo, pago, voto” apprezziamo il rilancio di Paolo “Silvio” Zanotto che ai suoi concittadini chiede il 5 per mille delle proprie tasse per finanziare direttamente alcune delle prossime opere pubbliche. Il sindaco, sino ad oggi visibile più per le assenze che non per le presenze, gioca la sfida del suo ultimo anno rilanciando direttamente sulla propria persona. Chiedendo ulteriori soldi ai contribuenti, e rendendosene responsabile in via diretta, scommette che fra nove mesi all’Arsenale, a Verona Sud si vedrà qualche straccio di cantiere. [//]
In caso contrario, non farà la fine ingloriosa di Luigi Prina, ma avrà grosse difficoltà nel chiedere la riconferma alla città. Città che, appunto, avrà assai probabilmente “pagato” e, dunque, vorrà “vedere” prima di “votare”.
Elementare, si potrebbe dire. Certo, gli ultimi mesi di Zanotto ricordano molto quelli di Silvio, tutto impegnato a raccontare di essere imprenditore e operaio, gran facitore di opere pubbliche, deus-ex-machina del rilancio del Paese. Nel caso scaligero, una città che più del resto del Paese dormi sonni anche troppo tranquilli.
Zanotto “imprenditore e operaio” coi cantieri dovrà far dimenticare ai veronesi diverse cose che non hanno funzionato; dovrà spiegare perché a parte Verona Sud coi suoi progetti il resto dei quartieri stia languendo; perchè le telecamere funzionino perfettamente ma non così nuovi parcheggi; perchè i nuovi piani di Verona abbondino più di cemento che di verde e perché in tutti questi mesi non sia riuscito a trovare uno straccio di accordo tranne che con Fondazione e Banca Popolare…Nove mesi per far vedere una città che inizia a cambiare volto; nove mesi per dimostrare che la massima carica cittadina non è rimasta solo invischiata nelle scartoffie ma che ha progettato qualcosa anche per i suoi concittadini. Ci riuscirà? Molto dipenderà – come già detto nelle scorse settimane – dal voto di aprile: da chi governerà il Paese discenderà buona parte della “forza” delle argomentazioni di Silvio, pardon, Paolo Zanotto.
Se sarà Romano il premier, potrà tagliare nastri a raffica e far sfilare decine di ministri in pompa magna; altrimenti sarà tutto assai più difficile. Comunque sia, il 5 per mille era e resta una sfida obbligata.
Non cogliere questa opportunità sarebbe stato grave: giusto chiamare i veronesi a raccolta per finanziare il futuro della propria città. Poi bisognerà verificare come e perchè Zanotto ha impiegato quel 5 per mille. Se ci saranno risultati o meno. E lì si vedrà. Insomma, Bulldog firmerà. Fatelo anche voi. Poi, nel caso, bilanci alla mano, manderete il Sindaco a casa.
L’Adige, 25 Marzo 2006, pag. 1