Osservavo in questi giorni il modo di comportarsi delle due amministrazioni, quella Comunale e quella Provinciale. Ebbene, ho visto due modi di gestire la cosa pubblica contrapposti.
Il Sindaco di Verona continua a fare proclami di piani strategici, lavoro in squadra ecc. ecc, ma resta solo e isolato a tagliare “nastrini” di “piccole opere pubbliche” da lui non progettate e di secondaria importanza e non si cura minimamente della città, quella che dovrebbe divenire nel futuro. [//]
Riesce a scontentare tutta la città per le telecamere e le multe che arrivano, ma nonostante questi problemi che dovrebbero farlo meditare, ha il buon tempo di proporre il blocco totale del traffico nelle regioni del Nord Italia per lo smog, senza sapere, meglio pensare, che bloccare il Veneto, la Lombardia ed il Trentino Alto Adige, vuol dire tutta l’Italia! compresi i turisti che vanno e tornano dai campi di neve.
E’ talmente fuori dal mondo una simile proposta che non trova giustificazione se non nell'”apparire” sulla stampa e in televisione per farsi rispondere con dei no secchi e poter così accusare gli avversari politici di insensibilità ecologica.
Fare proposte che possono fare i lombardi col loro governatore, che pensa solo a se stesso ed alla Lombardia, è un errore politico e strategico, perchè noi viviamo sui traffici e sullo scambio Nord-Sud dell’Europa ed allora dobbiamo fare delle proposte serie, che risolvano veramente il problema. Allora il Sindaco dovrebbe proporre idee concrete e per quelle lavorare in silenzio, fino a che non ha ottenuto un risultato, collaborando e discutendo con chi è nelle nostre condizioni, senza farsi condizionare da scelte obbligate per catturare voti per le politiche.
Chi sta seguendo correttamente una strada diversa è il Presidente della Provincia, che, giustamente, sta preoccupandosi di cose serie e fattibili, quali l’alta velocità.
Lo stesso Presidente, infatti, dimostra di aver capito in che guaio andrà a finire l’Est Veronese, se dovessero passare i treni veloci affiancati all’attuale linea ferroviaria.
Per non trovarsi davanti alla giusta protesta degli abitanti dei paesi più ricchi del veronese, è andato a parlare, silenziosamente, con il suo omologo di Vicenza, che si trova nelle stesse condizioni di Verona ed assieme stanno studiando di spostare a sud la linea ferroviaria.
E’ una proposta corretta e conforme agli interessi anche di Verona città storica, e della nuova città, che sorgerà a sud, nella Zai storica, ma il Comune di Verona che fa?!
Non ci pensa affatto e il Sindaco non va a sostenere il Presidente della Provincia su questa idea, non va a mettersi a disposizione, lo lascia solo e così facendo fa perdere alla città la possibilità di averne benefici indiretti e porta la separazione totale tra gli abitanti del centro storico, da quelli nuovi che andranno forse ad abitare a sud, al di là della barriera ferroviaria.
E’ questo il fare sistema del Sindaco? non ragionare e “scatenare” la sua maggioranza contro il Presidente della Provincia perché ha avuto una idea giusta?
Mi auguro che il Presidente Mosele sappia resistere alle critiche e persista nella sua proposta, che era stata fatta già in Consiglio Comunale a Verona anni fa, dal centrosinistra e da chi scrive, ma tacciata come “fantasia” senza “interesse per la città” dall’allora maggioranza di centrodestra.
Al Presidente Mosele ed al Sindaco Zanotto vorrei ricordare che analoga “battaglia” era stata fatta per il tracciato dell’autostrada Serenissima; allora, all’interno della Democrazia Cristiana, Trabucchi padre, Zanotto padre e Burato, onorevole e Sindaco di S. Bonifacio, volevano che passasse sotto S. Bonifacio, per non dividere i due Comuni di Soave e S. Bonifacio, mentre l’onorevole Perdonà, vicino e poi Sindaco di Soave, la voleva nella sede attuale ed ha vinto quest’ultimo, con le conseguenze che sappiamo e vediamo per il territorio.
La storia si sta ripetendo, ma spero con esito diverso di allora per l’interesse dei veronesi.
Mi auguro che il Presidente della Provincia sia fermo nella proposta di modifica e non si faccia “ingabbiare” da qualche sirena che minaccia proteste della bassa, perché se non si sposta a sud, sarà la rivoluzione dei cittadini ad est di Verona: Porto S. Pancrazio, S. Michele Extra, S. Martino B.A., Caldiero, S. Bonifacio verranno tutti distrutti.
Il Sindaco di Verona, se vuole realmente fare squadra ed il bene di Verona, dia al Presidente della Provincia la delega per trattare con le Ferrovie anche per lui, perché se si è uniti si otterrà qualche cosa in più, ma se si rimane fermi al concetto di “grande stazione di Porta Nuova”, allora saremo separati ancora di più. Capirà questo il Sindaco Zanotto? Non credo, ma glielo suggerisco ugualmente.

L’Adige, 28 Gennaio 2006, pag. 2