A fine 2005 è stato vinto da Trenitalia il bando per l’assegnazione di un servizio di alcune tratte regionali, tra le quali la Treviso – Venezia. Proprio queste tratte, che peraltro gestiva già Trenitalia, sono oggetto di discussione tra la giunta regionale del Veneto e i rappresentanti di Trenitalia.
Oggetto del contendere sono le condizioni contrattuali sancite nel bando, che sembrano non venire rispettate dalle ferrovie. «Le condizioni previste – spiega a L’Adige Tiziano Zigiotto, presidente della commissione consiliare trasporti della Regione – sono che a parità di costi Trenitalia deve garantire l’11% in più dei servizi, tra i quali la qualità dei servizi all’interno del treno, la possibilità di avere annunci nelle stazioni funzionanti, pulizia nei convogli e orari dei treni rispettati, …». [//]Non solo. È stato garantito da Trenitalia il rinnovo graduale del parco macchine, 1,15 milioni di chilometri di percorrenza di tratte in più, qualità del servizio, maggior manutenzione sia sui binari che sui treni.
Come è possibile che già a gennaio, meno di un mese dall’assegnazione del bando, ci si trovi a dover chiedere a gran voce il rispetto delle condizioni contrattuali?
A dicembre abbiamo firmato l’accordo, ma dopo le innumerevoli segnalazioni da parte degli utenti pervenute alla giunta regionale, ci siamo trovati a dover testare da subito la situazione. Di qui l’iniziativa avviata tra me e l’assessore regionale alla mobilità, Renato Chisso, di andare a toccare con mano la situazione nella tratta che sta registrando i maggiori disagi per i passeggeri, la Treviso – Venezia. Nonostante Trenitalia abbia un anno di tempo per garantire i servizi in più previsti da contratto, non sono plausibili gli attuali disagi che sono costretti a subire i pendolari.
Cosa pensa di fare la giunta regionale?
Innanzitutto sul versante dell’emergenza, ci muoviamo effettuando un continuo monitoraggio, a livello di commissione, sul rispetto delle condizioni previste. È già prevista per febbraio un’audizione con Trenitalia, l’associazione dei consumatori, i sindacati e con tutti i soggetti interessanti, per fare il punto della situazione a distanza di un mese da questa nostra presa posizione e dalle ulteriori garanzie che abbiamo ricevuto dai rappresentanti di Trenitalia. L’emergenza la trattiamo marcando stretta Trenitalia in modo tale che garantisca le condizioni contrattuali previste nel nostro accordo.
E qualora non venissero rispettate anche a distanza di qualche mese?
Questa è una questione complessa, siamo nella posizione di poter scindere anche il contratto qualora la situazione non fosse risolta, ma per ora non si parla di questo. È altrettanto vero che l’ipotesi di rivolgersi ad un gestore terzo per la copertura delle tratte regionali è un’ipotesi complessa da realizzare, ma…
…e se le tratte venissero coperte dall’azienda regionale Sistemi Territoriali?
Pensare alla Sistemi Territoriali oggi è difficile, perché sarebbe una procedura lunga e ci vorrebbe almeno un anno di tempo per testare le possibilità di sostenere un impegno di questa portata. Qualche collega ha parlato di un gestore d’oltralpe, ma quello che ritengo sia fattibile è cercare di trovare una collaborazione seria con Trenitalia affinché siano garantiti i servizi ai passeggeri. Noi ci stiamo indirizzando verso questa strada.
Certamente la Regione non può mettersi a fare il vigile della situazione…
Abbiamo stabilito in giunta di quadruplicare le multe sui disservizi delle ferrovie e stabilito che sia concesso ai passeggeri di viaggiare senza supplementi sui treni Intercity nel caso di ritardi. Proprio sui ritardi si sta giocando una difficile partita. A giugno è fissato un ulteriore verifica per capire come si è evoluta la situazione. Credo che a Trenitalia basterebbe razionalizzare meglio i propri servizi, perché ha le capacità e i mezzi necessari per offrire un trasporto di qualità.
La questione del trasporto ferroviario sembra minare il vostro progetto di mobilità regionale, che punta sull’incremento del trasporto su rotaia?
Siamo impegnati come Regione nel tentare di fare dei cambiamenti nella mobilità regionale. L’obiettivo è quello di spostare dalla strada tutti quei viaggiatori pendolari che potrebbero usufruire del trasporto su rotaia. Quest’operazione va nella direzione di una maggiore qualità dell’ambiente e nella riduzione del traffico sulle strade.
Questa strategia, consolidata e trasversale tra le forze politiche, vede d’accordo anche le aziende di trasporto regionale. Stiamo cercando di riuscire a coprire anche la parte ovest della regione con la metropolitana di superficie, la SFMR (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale) per arrivare a collegare anche Verona. I disguidi che si stanno verificando con le ferrovie rischiano di allungare i tempi di questa campagna di sensibilizzazione del passeggero verso il trasporto su rotaia.
L’Adige, 14 Gennaio 2006, pag. 6