Sul Prusst e sul Polo Finanziario è calato un silenzio assordante, infatti dopo la decisione della Giunta di Verona di ridiscutere i termini accettati e sottoscritti nel contratto con la Fondazione Cariverona, nulla è più trapelato da Palazzo Barbieri. [//]Che le cose non vadano bene, però, lo si scopre sempre dalle delibere che non possono tacere la verità.
Infatti, come è consuetudine dei nostri amministratori, quando si accorgono di aver fatto degli errori grossolani, con i conseguenti danni, si precipitano a tentare di riparare il mal fatto e, così facendo, fanno “il tacon peso del buso”!
Il 17 maggio è stato il giorno della verità, o meglio delle mezze verità: infatti, con due delibere si revoca che annullano una parte della delibera relativa alla centrale di rigenerazione ed in modo particolare il punto 5, quello che riguardava la rinegoziazione dei termini con Fondazione Cariverona mentre nel contempo si dichiara di trattare con Agsm, in separata sede (del. 131 del 17/05/06), il che sta a significare che l’Amministrazione ha trovato un netto rifiuto da parte degli acquirenti delle aree a ridiscutere il contratto e deve, quindi, correre ai ripari e trovare una soluzione con Agsm Spa, in via riservata, in modo che i cittadini nulla sappiano di questo onere che sarà posto a carico della città. E’ il metodo Zanotto: nessuna trasparenza! Non so, però, come farà Agsm Spa a fare le cose “di nascosto”, perché così facendo perde ancora di credibilità e capacità contrattuale e di valore, se è una società che si presta “a giochi sotterranei”.
Quando invece dovrebbe agire apertamente e chiaramente, visto che ciascun consigliere comunale potrebbe chiedere spiegazioni prima, durante e dopo, in sede di bilancio. Alla stranezza della delibera commentata, si aggiunge sempre lo stesso giorno, il 17 maggio, la vendita di quattro lotti destinati all’edilizia, ma ahimè la vendita non è attuale ed a pronta cassa, come al contrario esigono le opere per il Prusst e il polo finanziario: immediata finanziabilità!
Allora, pronti un’altra delibera, sempre il 17 maggio, che modifica il piano triennale delle opere pubbliche relative alla direttrice Porta Nuova – Casello Verona Sud (Cardo Massimo) e si rimodulano le altre opere pubbliche della città, perché si è reso necessario inserire quelle promesse nel contratto con Fondazione nell’esercizio 2006, il che sta a significare una modifica sostanziale di tutte le opere pubbliche programmate nell’anno 2006, a soli cinque mesi dall’approvazione del Piano da parte del Consiglio! con annullamento di opere già programmate e promesse e quelle, molto probabilmente, a favore dei quartieri e da esibire in campagna elettorale l’anno prossimo!
La delibera, naturalmente e per fortuna, dovrà essere approvata dal Consiglio Comunale ed allora si capirà realmente che sta accadendo in Palazzo Barbieri nel settore lavori pubblici, o meglio nel Prusst e nel Polo Finanziario. Se ciò non bastasse, il 31 maggio la Giunta “con i poteri del Consiglio”, la paura dell’Assemblea fa fare anche questo!, modifica il bilancio (delibera 164) per importi rilevanti, che penso siano collegati e consequenziali a queste spese non previste, non coperte completamente, che mettono a rischio tutta la gestione della città! O c’è dell’altro ancora?!
Tutto ciò avviene, perché non vi è coordinamento e colloquio tra Assessori e tra questi ed il Sindaco e con il Consiglio Comunale.
Credo che sarebbe stato opportuno, invece che inaugurare il solo “Front Office” per i cittadini, inaugurarne uno speciale per chi ci amministra, visto che chi dovrebbe coordinare e decidere è latitante!
L’Adige, 10 Giugno 2006, pagg. 1 e 2