Perchè Arturo Parisi non è degno di fare il ministro della Difesa
La citazione è d’obbligo ed è dall’Economist con la sua nota prima pagina dedicata a Silvio Berlusconi. Ma, per una volta, dobbiamo essere grati a Michele Santoro[//] che intervistando l’attuale ministro della Difesa ne ha palesato l’improvvisazione e il disinteresse pieno verso i suoi subordinati. Parisi è stato intervistato ad “Anno Zero” sulla nostra presenza in Afghanistan. Si è ricordato l’episodio della morte, in un agguato, del tenente degli Alpini, Fiorito, veronese. Fiorito è morto per dissanguamento mentre attendeva l’arrivo dell’equipe medica elitrasportata, in perfetta padronanza di sé, tanto da rincuorare – lui moriboondo – i suoi soldati rimasti feriti o sotto choc dopo l’esplosione di una bomba posta sul ciglio della strada. Fiorito poteva essere salvato da un’azione aria-terra meglio coordinata: una vita buttata via. Alla domanda di Santoro sul perché del ritardo, Parisi non ha saputo fornire alcuna in formazione, alcun dettaglio. Sorridendo – ma si può sorridere parlando di un tuo soldato morto ammazzato? – Parisi ha posto la giustificazione che l’azione si è svolta «quando era all’opera il precedente ministro». Il che vuol dire che da Martino in poi nessuno si è preoccupato di organizzare un servizio d’evacuazione d’urgenza dei nostri feriti, o – e sarebbe il caso più lieve – se c’è, il ministro non ne è a conoscenza. Santoro insiste: «Non è che l’elicottero era a sud impegnato a far la guerra ai talebani?». Seconda preoccupante gaffe di Parisi che, chiedendo aiuto al suo assistente in studio, non riusciva a dire a quante ore di volo sta il Kyber Pass da Kabul. Il che vuol dire che il responsabile dell’organizzazione, dell’efficienza, della sicurezza di migliaia di nostri soldati impegnati oltremare non sa, non si è preso la briga di guardare una carta delle zone di operazione. Parisi ha una vaga idea dell’Afghanista, probabilmente. E in ogni caso non si è premurato, evidentemente, di conoscere ogni dettaglio della situazione sul campo. Inquietante e indegno. Parisi ha dato l’impressione di non essere affatto interessato delle condizioni dei militari alle sue dipendenze. Alla sinistra, del resto, della sorte di questi lavoratori è sempre importato ben poco. Quando erano all’opposizione erano soltanto dei mercenari (10,100, mille Nassyria, ricordate?). Ora che sono al governo van bene soltanto per farsi fare gli onori. Arturo Parisi esce dalla Scuola militare più antica d’Italia, la Nunziatella di Napoli. Alle lezioni sull’onore e la dignità, era evidentemen te assente. Recuperi adesso. E’ indegno di occupare quel posto. Prenda cappello e se vada. Per il bene dei nostri ragazzi oltremare.