Detto fatto. Trichet mette mano per la quinta volta nell’ultimo anno al costo del denaro, aumentandolo di un quarto di punto. Siamo arrivati a quota 3,25% e gli analisti prevedono che entro la fine del 2006 la Banca centrale europea possa portare i tassi [//]d’interesse al 3,50%. La Bce non cambia rotta e prosegue su una politica monetaria restrittiva, che punta a scongiurare l’inflazione in agguato, così come dichiarato dai vertici della banca. Il “controllore” Trichet teme instabilità sull’andamento dei prezzi, nonostante l’inflazione nei paesi dell’Eurozona è scesa all’1,8% in settembre, quindi inferiore alla soglia fissata dai parametri di Maastricht del 2%. «Per contenere l’inflazione – ha spiegato Trichet – potranno rivelarsi necessari ulteriori rialzi dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea. Questo perchè ci attendiamo un considerevole tasso di volatilità dell’inflazione nel breve termine, mentre la media dovrebbe rimanere sopra il 2% sia nel 2006 che nel 2007». Prima conseguenza di questo ulteriore aumento è la crescita delle rate dei mutui.