«Riduzione delle spese agli enti camerali? No grazie»
«Tagli che inibiscono le attività perché rendono di difficile realizzazione la funzione propria dell’ente camerale a supporto dello sviluppo del sistema economico» – ha dichiarato Fabio Bortolazzi, presidente della Camera di Commercio di Verona[//], in occasione della video conferenza stampa delle 103 Camere di Commercio italiane di martedì. «La Legge Finanziaria – ha proseguito Bortolazzi – prevede una riduzione delle spese, come quelle relative a studi e ricerche, finalizzate ad interventi a favore delle imprese locali. è importante evidenziare che questa manovra di bilancio colpisce in uguale misura enti virtuosi, come la Camera di Commercio di Verona, ed altri enti pubblici che negli ultimi anni hanno consumato risorse con scarsa attenzione all’efficienza». Il problema non riguarda la riduzione dei trasferimenti erariali, perché le Camere sono enti con un finanziamento autonomo a carico delle imprese senza alcun contributo da parte dello Stato, quanto piuttosto i tagli alle spese. «A livello nazionale – ha spiegato Andrea Mondello, presidente di Unioncamere, nella video conferenza che ha aperto l’incontro – nel 2005 le Camere hanno messo a disposizione delle imprese più di 250 milioni di euro in attività di supporto e di promozione; abbiamo coinvolto circa 67mila imprese in missioni commerciali all’estero, partecipazioni a fiere e mostre internazionali; abbiamo erogato alle imprese contributi finanziari per 25 milioni di euro attraverso i Consorzi fidi, contributi che si sono moltiplicati attivando linee di credito per circa 300 milioni di euro. Tutto quello che facciamo è possibile grazie alle risorse che le imprese ci affidano con il versamento del diritto annuale, è giusto precisare che le Camere non gravano in alcun modo sul bilancio dello Stato. Tagliare le spese significa ridurre la nostra capacità di ideare, progettare e realizzare gli interventi necessari allo sviluppo e alla competitività delle imprese». Il sistema camerale rappresenta una rete, diffusa capillarmente sul territorio nazionale, che interviene a fianco delle imprese per moltiplicare gli investimenti e attivare risorse aggiuntive, senza però gravare sulla finanza pubblica. La vera missione dell’ente è proprio quella di realizzare grandi infrastrutture per il mercato, promuovere l’innovazione, il turismo, l’internazionalizzazione delle imprese oltre a prevedere contributi e finanziamenti, intervenire sulla formazione, tutelare l’ambiente e il territorio e incentivare forme di giustizia alternativa come le conciliazioni.