Confindustria Verona: crescita brillante nel quarto trimestre, più 4,5% contro una media veneta del 3. Al via un progetto internazionale per l’agroalimentare
L’economia veronese viaggia meglio di quella regionale e italiana, perché le imprese sono molto diversificate e quindi la crescita economica è costante.[//] Tanto diversificata da annoverare tra i suoi soci, è notizia delle ultime ore, anche l’Hellas Verona. Il presidente di Confindustria Verona, Gianluca Rana, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno, non si siede però sugli allori e anzi, è pronto a dare battaglia e a bacchettare chi si ferma e rende Verona un città troppo statica. Non è quindi sufficiente, per Gian luca Rana, la previsione di crescita media per Verona e provincia nel IV trimestre del 2006 che si attesta al 4,5% contro il 3% del Veneto. Bisogna andare più avanti. E, tra i progetti più arditi, l’incoronazione di Verona a capitale italiana di un progetto di “esportazione globale” dei prodotti alimentari nel mondo. «Molto più dell’Authority nazionale per i prodotti alimentari, questo è un progetto mondiale dalle potenzialità infinite. Dobbiamo smettere di pensare in piccolo – dice Rana – e puntare tra l’altro ad una macroarea con l’unificazione delle Associazioni Industriali di Verona, Brescia, Vicenza, Mantova e Trento. Non ci deve bastare nemmeno il terzo posto nazionale del nostro polo fieristico, e dire sempre grazie alla sana competizione con l’avversaria Milano. Tra i progetti immediati la realizzazione di una scuola internazionale a Verona per i figli dei manager stranieri, ma anche la partecipazione attiva degli industriali nella vita cittadina per cercare di sbloccare situazione stantie. Un esempio? Il Polo Finanziario, una grande opportunità per Verona oggi in situazione di stallo. Una critica a questa Giunta? Sì, ma anche a quelle precedenti, dalle quali si ereditano situazioni che Verona stenta a cambiare, modificare, migliorare. La città per certi e troppi aspetti è ferma: l’esempio più scontato riguarda Verona Sud, che è sempre in procinto di nascere, ma non vede mai la luce. E tutto questo da una ventina d’anni! Parliamo anche della carenza delle infrastrutture dove si registra, però, il dato fortemente positivo dei nuovi investimenti per l’Interporto, decisi una settimana fa. Dobbiamo puntare ad un sistema aeroportuale che ci colleghi direttamente a tutte le maggiori città d’Europa, e dobbiamo cercare di portare le eccellenze imprenditoriali a Verona. Tutto questo senza dimenticare il dovere etico di Confindustria nei confronti delle imprese, dei lavoratori e della società civile». «Le aziende veronesi vanno supportate perché molto attive – dice Alessandro Bianchi responsabile del Centro studi. Il 76% delle nostre imprese ha dichiarato di volere investire nel prossimo anno. Un dato eccezionale se si pensa a quello che succede in altre zone d’Italia». In crescita anche le iniziative dell’Associazione a supporto delle aziende, con missioni all’estero. «Si è appena conclusa quella cinese – ha detto il vicepresidente Andrea Bolla – ed è pronta al via la delegazione che partirà nel febbraio 2007 alla volta dell’India. Tra le iniziative volte all’ottimizzazione di costi e all’efficienza delle aziende scaligere intese come sistema, progettualità comuni, marketing, modernizzazione, porte aperte all’innovazione convenzioni e il coraggioso sistema delle aste on line che sarà a pieno regime nel 2007 puntando ad acquisto, noleggio, leasing del parco macchine di tutte le aziende per ottenere le migliori condizioni possibili. Tutto questo, come si può ben capire, ha significato la revisione dell’intero modello organizzativo di Confindustria Verona che conta ad oggi 1.000 aziende e occupa 54mila dipendenti: la casa per tutte le imprese: dai colossi a valenza internazionale alle piccole e di nicchia». (di Nicoletta Fattori)