Delle tre dedicate a Andrea Mantegna, quella di Verona è la mostra con il maggior numero di opere (esattamente 230 concesse da 100 musei di 20 diversi paesi). [//]Così, prima di annunciarne formalmente il prolungamento sino al 28 gennaio 2007, Paola Marini, direttrice del Museo di Castelvecchio nonché curatrice insieme con Sergio Marinelli e Mauro Cova della grande esposizione veronese, ha voluto assicurarsi che tutti i prestiti, compresi alcuni “difficili” da grandi musei stranieri, fossero stati confermati, in modo che i visitatori che affolleranno la Gran Guardia anche dopo il 14 gennaio (data inizialmente prevista come conclusiva della mostra) non siano privati di nessuna opera essenziale. Nel frattempo, alcuni disegni e incisioni che per ragioni conservative non possono essere esposti per più di tre mesi hanno lasciato naturalmente la mostra. Ora, ottenuti anche gli ultimi assensi, l’annuncio ufficiale della proroga da parte dell’Amministrazione accompagnato – com’è naturale – da molta soddisfazione. Pubblico e critica, sia nazionale che internazionale, hanno premiato la mostra veronese, riconoscendone l’originalità e la qualità davvero assolute. Sono, ad oggi, circa 115 mila le persone che hanno affollato la Gran Guardia, un numero davvero importante tenuto anche conto della imponenza e complessità della mostra veronese. Alto, rispetto alle medie, il dato sull’acquisto dei cataloghi in mostra e altissimo quello dell’ottima guida breve, essa pure edita da Marsilio, ulteriore segnale di un pubblico attento e fortemente motivato. La scommessa di una mostra scientificamente inappuntabile, ampia, precisa e coraggiosa è stata dunque vinta e premiata da un riscontro di visitatori che non ha precedenti nella città scaligera. Tra gli elementi che il pubblico ha dimostrato di gradire, oltre alla qualità e ampiezza della mostra, è anche il Palazzo della Gran Guardia, sede di grandissime dimensioni, perfetta per eventi espositivi “da grande pubblico”. Nonostante il forte afflusso, non si sono, infatti, mai registrate vere e proprie code, grazie ad una sede e ad un percorso giudicati “perfetti”. Mantegna e le Arti a Verona 1450 – 1500, parte integrante del progetto del Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario della morte di Andrea Mantegna, è promossa dal Comune di Verona, Assessorato alla Cultura, Musei d’Arte e Monumenti con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Verona, Vicenza e Rovigo, la Regione del Veneto, la Fondazione Cariverona, con la collaborazione della Provincia di Verona e il sostegno di Banca Popolare di Verona. Il nucleo centrale della mostra di Verona è rappresentato dalle due opere realizzate da Mantegna per Verona: la Pala di San Zeno del 1456-59 e la Madonna in gloria tra i Santi Giovanni Battista, Gregorio Magno, Benedetto e Gerolamo, nota come Pala Trivulzio, eseguita per la chiesa di Santa Maria in Organo del 1497 (ora al Castello Sforzesco di Milano). La Pala di San Zeno, eccezionalmente alla mostra sulla via di un intervento di restauro presso l’Opifico delle Pietre Dure di Firenze che inizierà subito dopo e che è previsto della durata di circa due anni, è accompagnata da disegni preparatori, dalle straordinarie riflettografie del disegno “soggiacente” e dalla predella con la Crocifissione rientrata dal Louvre dove è conservata dalla fine del Settecento. Di Mantegna sono in mostra anche il Gesù Bambino benedicente di Washington, la Sacra famiglia del Museo di Castelvecchio e il Cristo portacroce, sulla cui autografia mantegnesca sta convergendo la maggior parte degli studiosi, nonché l’intera serie delle incisioni autografe di Andrea, che pure ebbero, e a livello non solo iconografico, un forte e duraturo impatto anche sulla vasta produzione delle botteghe locali. Da questi importanti nuclei di riferimento la mostra prende avvio, per presentare il multiforme mosaico culturale veronese del tempo, tra i più alti dell’intera sua civiltà figurativa. Per la prima volta è possibile ammirare, riunite, e con oltre cinquanta interventi di restauro eseguiti, le più importanti opere dei maggiori artisti attivi a Verona nel seconda metà del Quattrocento. Sono dipinti attualmente ospitati in musei e collezioni di tutto il mondo, e presentarli tutti insieme ha consentito non solo di avere un quadro chiaro della realtà culturale veronese dell’epoca ma anche di valutare l’autografia di opere ancora di incerta attribuzione e di risolvere problemi tuttora aperti. Forte interesse hanno ottenuto anche gli itinerari in città e nel territorio, alla scoperta dei cicli affrescati e delle altre, importanti testimonianze del primo Rinascimento a Verona.