Nodo Ferroviario di Verona: la Regione Veneto stanzia 5 milioni per la progettazione del riordino.
La Regione finanzierà con 5 milioni di euro la progettazione del riordino del sistema ferroviario che gravita attorno a Verona, nodo tra i più importanti a livello nazionale. [//]Lo ha deciso la Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, approvando contestualmente il testo di uno specifico protocollo d’intesa che sarà sottoscritto con Rete Ferroviaria Italiana s.p.a.. “Negli ultimi anni il sistema ferroviario veronese – ha sottolineato Chisso – è al centro di un impegnativo programma di razionalizzazione e sviluppo, che prevede una serie di interventi per adeguarlo ai sempre crescenti impegni di traffico e di circolazione, collegati al potenziamento delle linee del Brennero, al raddoppio della Verona – Bologna, al futuro collegamento con l’aeroporto “Valerio Catullo”, alla linea Alta Capacità Milano – Venezia. Tale potenziamento implica un migliore utilizzo delle infrastrutture ferroviarie da parte del trasporto regionale locale, capace di sviluppare un sistema ferroviario metropolitano anche nell’area veronese”. Di qui l’iniziativa regionale che, sulla scorta dell’analisi della domanda potenziale di traffico e sul conseguente modello d’esercizio, punta alla progettazione preliminare e definitiva degli interventi infrastrutturali necessari ad assicurare le frequenze di passaggio e il migliore servizio dei convogli regionali, con il potenziamento delle linee e l’adeguamento delle stazioni esistenti, con ampliamento dei parcheggi, miglioramento della viabilità di accesso, realizzazione di pensiline e sottopassi, innalzamento marciapiedi e così via. Le stazioni interessate dall’accordo sono quelle di Verona Porta Vescovo, San Martino Buonalbergo, Caldiero, San Bonifacio, Pescantina, Domegliara, Dolcè, Buttapietra, Isola della Scala, Bovolone, Cerea, Legnago ed eventuali altre stazioni lungo la Verona – Rovigo. Dopo la firma del protocollo, a progettare gli interventi strutturali ritenuti necessari sarà il Compartimento di Verona di RFI, mentre la Regione curerà il coordinamento delle attività e finanzierà l’iniziativa.