Un volume per valorizzare l’arte popolare delle colline veronesi. È stato realizzato dal Ctg (Centro turistico giovanile) Animatori Culturali Ambientali Lessinia, con il contributo degli assessorati all’Edilizia Privata e ai Quartieri del Comune di Verona.[//] Il libro raccoglie una scheda descrittiva con dimensioni, notizie storiche, stato di conservazione e una fotografia o illustrazione, di numerosi esempi di arte popolare minore, in particolare di tipo religioso, come capitelli, edicole votive, croci e pitture murali situati nella collina veronese, da Parona, passando per Avesa, Quinzano, Quinto e Marzana, Montorio, Pigozzo, fino a Moruri e Cancello. «Questa pubblicazione – commenta l’assessore all’Edilizia Privata Elio Pernigo -, è il risultato di un’indagine partita più di un anno fa. È uno strumento importantissimo per non perdere la memoria di una tradizione culturale, storica e religiosa della nostra città. Le colline veronesi poi, sono molto amate dai cittadini, che le frequentano per le loro passeggiate e gite fuori porta, quindi ogni intervento per valorizzarle e conservarle è fondamentale. Prima di adesso una catalogazione del genere, così accurata e dettagliata, non era mai stata fatta». «Un patrimonio vasto e ricco di opere – spiegano Maurizio Deliberi e Gaetano Bonazzi del Ctg -, in alcuni casi di buona qualità artistica e dalle pregevoli linee architettoniche. Dal censimento che abbiamo realizzato sono risultati 250 i capitelli, le edicole, le croci, le colonnette, gli affreschi, i cippi, le meridiane poste agli incroci stradali, sulle facciate di case o in luoghi che ricordavano avvenimenti particolari o ex voto. Si tratta normalmente di semplici architetture, realizzate con materiali e pietre locali, spesso decorate o dipinte, impreziosite a volte da sculture popolari o da pitture, dedicate ai santi “adiutores” nei lavori e nella vita agreste, molto spesso alla Madonna, o dedicati alla crocifissione. Si tratta di testimonianze che risalgono soprattutto al XIX – XX secolo, ma in alcuni casi, opere più antiche dei secoli XVII – XVIII. «Molte di queste opere – ha concluso l’assessore Pernigo -, poste in alcuni casi al di fuori dei centri abitati, si trovano ora in stato di abbandono, quindi andrebbero restaurati. Con la pubblicazione di questo volume vogliamo divulgare la conoscenza di questo vasto patrimonio, in modo da avviare la sensibilità verso il recupero di queste importanti testimonianze». Il libro è disponibile nelle librerie cittadine o al Ctg in via Santa Maria in Chiavica, 7.