Il marinaio Zanotto e le urgenze finali
é iniziato l’ultimo trimestre del Consiglio Comunale, e la Giunta, dopo aver tentato di cementificare Verona, in ogni dove, si è accorta che di tutti i grandi progetti, piani ed altre idee strampalate, come il piano strategico, nulla di nulla ha portato a termine[//]. Si è accorta, forse, solo di aver svenduto, a vile danaro, il patrimonio comunale senza in cambio risolvere i problemi che aveva ereditato dalla passata Amministrazione. Non è riuscita neppure ad accontentare i poteri forti, che aveva lusingato offrendo aree di notevole valore a poco prezzo accollandosi tutte le opere di urbanizzazione, ma anche questa promessa da marinaio di Zanotto è caduta nel nulla, nonostante i costi già sostenuti per la progettazione e la distruzione del patrimonio. Ora i “grandi” amministratori che dovevano risolvere le criticità di Verona, almeno così era stato concordato tra le forze politiche prima delle elezioni (ne sono buon testimone diretto!) si accorgono di come hanno male amministrato e vorrebbero far approvare dal Consiglio Comunale l’ultimo atto per la mega cementificazione di Verona, partendo da Verona Sud, arrivando al PAT, operazione che definiscono: “l’urgenza politica”. In tre mesi, Zanotto farebbe tutto e di più! Già, di più, perché continua a dire le sue non verità sul futuro di Verona, che sarà migliore proprio perchè lui ha fatto e sta facendo: ma mai che dica la verità e cioè non ho risanato le cartiere in 4 mesi, neppure in cinque anni, non ho dato la Passalacqua all’Università ecc. ecc. Di concreto di quanto ha promesso non c’è nulla! Lui, però, è contento, forse meno i partiti che lo hanno sostenuto fino ad oggi ed oramai lo debbono portare avanti come unico candidato sindaco. E’ contento perché, a spese del Comune, ha fatto feste, balli e banchetti, ma soprattutto ha tagliato nastri “per l’apertura di grandi opere”, secondo il suo canone di valutazione e cioè: per la riasfaltatura delle strade e piazze, per qualche tratta di pista ciclabile, per qualche adeguamento alla sicurezza di scuole ed edifici comunali e poco altro. Ecco perché ora c’è “l’urgenza politica” di fare, o almeno di far sembrare che si è fatto, anche se male; ma Verona è una città seria che non può apprezzare l’immobilismo di questi ultimi cinque anni, anche se Zanotto è felice davanti alle telecamere! In questi tre mesi, allora, ne vedremo delle belle, sperando almeno che aggiornino i mega progetti alle decisioni della Giustizia Amministrativa; mi riferisco alla delibera urbanistica su Verona Sud, che così come stesa è in contrasto con la recente condanna ricevuta dal Comune di Verona dal Consiglio di Stato (sentenza n. 5167 del 07/09/06) che vincola definitivamente tutti gli immobili degli ex Magazzini Generali, ceduti alla Fondazione Cariverona, che così non possono essere demoliti, neppure in parte, contrariamente a quanto si vorrebbe fare ed è previsto nel piano in discussione in Consiglio Comunale. Speriamo che i nostri Consiglieri Comunali abbiano uno scatto di responsabilità e chiedano alla Giunta almeno di modificare i progetti, perché altrimenti tutto sarebbe vano. Temo però che “l’urgenza politica” farà il suo corso e poi ….. chissà!