L’ennesimo bluff, comprare il Campone
L a novità della settimana è la possibilità per gli Enti Locali di esercitare il diritto di prelazione sull’ex carcere, circostanza prevista e prevedibile, visto che lo Stato, avendo trovato il rifiuto del Comune ad acquistarlo direttamente, l’ha venduto all’asta pubblica. A vendita avvenuta[//], ora gli Enti Locali possono acquistarlo a parità di prezzo ed allora il nostro Sindaco ha pensato bene di dire che si acquista solo se la Provincia e la Regione parteciperanno e se lo Stato assicurerà l’istituzione a Verona della Corte d’Appello ed una Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale. Condizioni queste irrealizzabili e, quindi, solo fumo negli occhi per i cittadini. Dimentica il Sindaco che nei compiti della Regione e della Provincia non c’è quella di fornire allo Stato gli Uffici Giudiziari, che è compito proprio del Comune e, quindi, l’aver posto quella condizione è stato solo per avere un rifiuto alla sua proposta. Dimentica il Sindaco di dire che non basta acquistare l’immobile, ma occorrono anche i soldi per ristrutturare tutto il compendio, e non è piccola cifra, visto che si parla di una somma variabile dai 40 ai 50 milioni di Euro. E’ vero che lo Stato poi, in parte, li rimborserà, se approverà il progetto, ma se non c’è la previsione nel bilancio statale non se ne fa nulla, ed è noto ai più che la Giustizia è in affanno, anche per la mancanza di risorse per gli investimenti immobiliari. La condizione assolutamente irrealizzabile, poi, è quella dell’apertura degli Uffici Giudiziari di secondo grado, perché il Sindaco, che è anche avvocato, e alcuni Assessori, pure essi facenti parte dell’Ordine Forense, dovrebbero sapere che i ruoli dei Magistrati, sia ordinari che amministrativi, sono incompleti anche nelle Corti e nei TAR e che se quei posti venissero coperti e con le modifiche dei codici di rito, tutto sarebbe più snello e si ridurrebbero i tempi per ottenere le sentenze. Non parliamo, poi, dell’Avvocatura dello Stato, pure essa carente di avvocati, che deve necessariamente avere la sua sede, e dei dipendenti amministrativi necessari di vario livello, che dovrebbero essere trasferiti a Verona. Sono semplici considerazioni che un saggio amministratore doveva fare, prima di parlare e coinvolgere Enti estranei all’operazione. Diversa doveva essere la proposta, o meglio la decisione e l’invito all’acquisto assieme ai due Enti; cioè di acquistare e suddividere il fabbricato con la Provincia e la Regione per le loro necessità istituzionali. La parte destinata al Comune doveva proporre di metterla a disposizione del Tribunale Veronese, per dare spazio ai Magistrati ed agli uffici del settore civile, i più frequentati, sia dagli operatori di giustizia, sia dai cittadini, uffici che sono quasi tutti fuori dalle leggi sull’igiene e sicurezza del lavoro per sovraffollamento, mancanza di luce ed aria. Gli avvocati che sono in Giunta, e che sono tutti dei civilisti, non sono mai stati nelle Cancellerie?! Se nei nostri studi professionali ci fossero quelle condizioni ambientali, saremmo tutti denunciati! Questa sarebbe stata una proposta saggia e fattibile e per di più perseguibile con poca spesa, sia per la parte dell’immobile, che per la ristrutturazione dello stesso, che sarebbe stata inferiore. Il Sindaco, invece, ha preferito volutamente la strada impossibile ed ha trovato il sistema per farsi bello, e dirà che è colpa degli altri!