Valpolicella Ripasso: cessione delle licenze d’uso del marchio
Un altro passo avanti nella tutela dei vini veronesi, in particolare per il Valpolicella Ripasso. Dopo aver ottenuto la registrazione del marchio collettivo, in Italia, nell’Unione Europea ed in alcuni Paesi esteri, allo scopo di garantire gli standard qualitativi, la provenienza e la composizione del vino locale e di proteggere la produzione veronese da contraffazioni ed illecita concorrenza in Italia ed all’estero, la Camera di Commercio di Verona ha recentemente rilasciato a 118 aziende le prime licenze d’uso, non esclusive, del termine “Valpolicella ripasso”.[//] La licenza è rilasciata a tutti i produttori ed imbottigliatori di Valpolicella a denominazione d’origine controllata che ne facciano richiesta, i quali dovranno attenersi, nella produzione e nella commercializzazione, alle condizioni stabilite dal regolamento d’uso approvato e depositato all’UIBM e all’UAMI: il termine “ripasso” potrà essere utilizzato solo in relazione al Valpolicella D.O.C., in correlazione alla tradizionale e nota tecnica consistente nella rifermentazione del vino sulle vinacce residue a seguito della produzione del Recioto e dell’Amarone, e con dimensioni in etichetta non superiori a quelle della parola Valpolicella. La licenza d’uso è totalmente gratuita: aspetto questo molto importante in quanto per aiutare le imprese vitivinicole non basta proteggere i loro prodotti ma anche non appesantire la loro attività con ulteriori oneri. Tutto questo si inserisce nella politica, da tempo intrapresa dalla CCIAA, di protezione e valorizzazione delle produzioni vinicole locali attraverso l’attuazione di tutte le iniziative adatte a diffonderne la conoscenza e soprattutto mediante la registrazione di marchi collettivi. Oltre a quello in oggetto, la Camera di Commercio ha infatti depositato i marchi Amarone, Amarone della Valpolicella, Recioto, Recioto della Valpolicella e Recioto di Soave, in Italia, presso l’Uami e, come marchio internazionale o nazionale estero, in altri Paesi al fine di sostenere l’impegno comune relativo al potenziamento dell’immagine e delle caratteristiche sostanziali dei prodotti veronesi. La Camera di Commercio di Verona ritiene che il marchio collettivo debba essere un segno distintivo e uno strumento di garanzia per il compratore e di sostegno alle produzioni di qualità. “Per Verona la produzione vitivinicola occupa un posto di rilievo – dice il Presidente della Camera di Commercio, Fabio Bortolazzi – nell’economia locale. In particolare nel 2005 sono stati ottenuti 2.219.700 ettolitri di vino (dati ISTAT provvisori riferiti al vino/mosto allo stato liquido), di cui oltre 1.510.000 DOCG, DOC ed IGT, e sul fronte delle esportazioni, nello stesso anno in tale settore, il Veneto e Verona si sono confermate rispettivamente prima regione e prima provincia italiane. Di conseguenza, le istituzioni non possono non tutelare la tradizione vitivinicola ed il pubblico sempre più vasto di consumatori, soprattutto per quanto riguarda la provenienza e la qualità dei prodotti agroalimentari, anche in quei Paesi dove le denominazioni di origine non trovano protezione”.