Da giovedì 31 maggio 2007, sono aumentati in maniera consistente i diritti incassati dalla Motorizzazione Civile per alcune operazioni. “Siamo alla goccia che fa traboccare il vaso. Per gli autotrasportatori – dichiara il presidente di categoria dell’Unione Provinciale Artigiani di Verona, Paolo Facchin, è anche vicepresidente nazionale di Confartigianato Trasporti – è un susseguirsi di balzelli e divieti che non fanno altro che alimentare il sommerso. Gli aumenti in vigore per le revisioni dei nostri veicoli [//]inaspriranno il prelievo sulla nostra categoria già alle prese con l’innalzamento della pressione fiscale e con le inadempienze del Governo rispetto agli impegni sottoscritti nel Protocollo d’intesa con gli autotrasportatori del 7 febbraio scorso”. Le operazioni che hanno subito aumenti sono le seguenti: – Esami per conducenti di veicoli a motore, da 10,33 a 15,00 euro. – Duplicati, certificazioni relativi a veicoli e conducenti, da 7,80 a 9,00 euro. – Visite e prove di veicoli, da 6,20 a 25,00 euro. – Visite e prove di veicoli in un unico esemplare, da 25,82 a 45,00 euro. – Omologazione veicoli, da 103,29 a 200,00 euro. – Omologazione componenti ed entità tecniche, da 41,32 a 100,00 euro. Restano invece inalterate, per ora, le tariffe revisioni in quanto oggetto di specifico decreto interministeriale di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Viene invece incrementato l’importo da versare da parte delle officine che effettuano le revisioni all’UMC (da 7,80 a 9,00 euro). Restano inoltre inalterati gli importi del bollo da versare sul c.c. postale n. 4028. “Come se non bastasse – aggiunge Facchin – siamo costretti a combattere contro provvedimenti assurdi come l’ordinanza con la quale il Presidente dell’Autostrada del Brennero ha introdotto il divieto di sorpasso tra i Tir su 314 km della Brennero. Una decisione inaccettabile, alla quale ci siamo opposti insieme con tutte le altre Associazioni di categoria. Insomma, il Governo si ricorda di noi soltanto per imporci oneri e divieti, ma quando di tratta di rispettare i patti assunti con la nostra categoria, dimentica per mesi di convocarci e di attuare provvedimenti utili per lo sviluppo del settore. Non ne possiamo più. Gli autotrasportatori saranno quindi costretti a manifestare la loro esasperazione con iniziative di protesta su strade e autostrade del Paese”. Dello stesso tenore e per lo stesso motivo, la presa di posizione degli autoriparatori artigiani di Confartigianato, che hanno annunciato la mobilitazione della categoria contro gli aumenti dei diritti da corrispondere alla Motorizzazione Civile per le revisioni di auto e moto. “E’ inaccettabile non essere stati informati circa gli aumenti – afferma Massimo Speri, presidente degli Autoriparatori dell’Unione Provinciale Artigiani Confartigianato di Verona -. In tal modo, i Centri di Revisione, che per ottimizzare il servizio reso al consumatore provvedono ad effettuare preventivamente i versamenti, si trovano oggi a doverli integrare di tasca propria. Inoltre, è altrettanto inaccettabile che ai 135 milioni di euro già incassati dall’Erario solo per questi ‘diritti’, si aggiungano ora altri 18 milioni annui, mentre i Centri di revisione privati sono ancora in attesa di vedere adeguata la tariffa ferma dal 1999. Abbiamo la tariffa per le revisioni più bassa in Europa, ma di contro abbiamo, sempre in Europa, la cifra più alta percepita dall’Erario che senza investire alcuna risorsa, ricava dalle operazioni di revisione, tra diritti ed imposte, il 60% dell’importo pagato dai cittadini. Lasciando il resto ai revisori auto che invece hanno investito e operano tutti giorni per offrire all’utenza un servizio che lo Stato non è in grado di garantire”. L’aumento della tariffa per remunerare l’attività dei revisori auto, secondo Confartigianato, è bloccato dal Consiglio di Stato e finora non ha avuto esito il confronto con le istituzioni per ottenere un giusto compenso per le operazioni di revisione che copra gli aumenti dell’inflazione reale, dei costi di gestione e di personale, dell’acquisto obbligatorio di nuove attrezzature e sistemi, a volte inutili, introdotti senza che nessuno si sia preoccupato di valutarne le ricadute economiche a carico degli operatori. “Come Associazione – conclude il presidente degli Autoriparatori dell’UPA scaligera – invitiamo i colleghi a tutelare le proprie imprese continuando a rendere al cittadino il servizio richiesto ma cercando, nel rispetto delle norme, di ottimizzare le operazioni di revisione rispetto all’effettivo compenso percepito, compenso che copre al massimo 10 minuti del loro tempo, comprese anche tutte le operazioni amministrative legate alla revisione”. In mancanza di rapide risposte da parte delle Istituzioni, ANARA Confartigianato e CNA Autoriparazione, che hanno stilato una presa di posizione condivisa, comunicheranno altre iniziative di protesta a sostegno delle rivendicazioni dei revisori auto.