L’Adige sempre più miniera di reperti romani
Interrogazione a risposta verbale URGENTE al Presidente della Provincia Proff. Elio Mosele e alla Giunta Provinciale Dopo il clamoroso ritrovamento di due “leoni romani” nell’Adige tra i ponti “Risorgimento” e “Castelvecchio” il 15 febbaio scorso, recentemente sono stati individuati nel nostro fiume altri reperti romani e medioevali tra cui antichissime macine grazie ad un sondaggio dell’alveo del fiume effettuato da NAUSICAA ( Nucleo Archeologia Umida Subacquea Italia Centro Alto Adriatico) della Sovraintendenza per i beni Archeologici del Veneto. Fra breve saranno ripescati e studiati [//]nel mentre si sta predisponendo un nuovo intervento ed un sopraluogo in barca lungo l’intero tratto cittadino da Ponte Catena al Ponte della Ferrovia. Recentemente la Guardia di Finanza ha sequestrato ad un cittadino di S.Gregorio di Veronella dodicimila oggetti di pregio archeologico, dalla preistoria all’ottocento, alcuni di valore inestimabile, prevalentemente raccolti in diversi tratti dell’alveo del fiune Adige. Il direttore di NAUSICAA, Luigi Fozzati, dichiara che l’Adige è una miniera archeologica preziosa e per questo sta predisponendo una “carta archeologica “ del fiume, programmando il medesimo studio per tutti i corsi d’acqua di Verona e del Veneto. Se è vero che l’Adige è una miniera archeologica importantissima, la più importante tra i fiumi veneti, se è vero che la Sovrainendenza per i Beni Archeologici del Veneto con l’ausilio del suo Nucleo Operativo NAUSICAA intende studiare sistematicamente e mappare l’intero adige e avviare un lavoro di recupero di alcuni reperti entro i ponti della città di Verona, anche in collaborazioe con il Genio Civile, resta un enorme lavoro di recupero da fare in tutto l’alveo, nonché il restauro dei reperti ritrovati. Ciò premesso, il sottoscritto Consiglirere Provinciale, interroga il Presidente e la Giunta per sapere quali concrete iniziative intendono prendere a sostegno di questo grande lavoro di studio e mappatura arcgeologica dell’Adige, nonchéper il recupero e restauro dei reperti ritrovati; prima che vada perduto, questo patrimonio archeologico potrà arricchire culturalmente la nostra Provincia, la dotazione dei nostri musei di Verona, Cologna Veneta, Legnago e la nostra capacità di attrazzione turistica. Comuncato a cura del Consigliere Provinciale di Sinistra Democratica Paolo Ferrari