Parco dell’Adige addio? Al Nassar una nuova lottizzazione mette a rischio il Parco dell’Adige Nord
Con l’approvazione in consiglio comunale della lottizzazione del “Nassar” rischia di essere vanificato il progetto di Parco dell’Adige. L’Amministrazione Tosi, con questo intervento, prosegue nella sua politica di cementificazione del territorio. Italia Nostra, Legambiente e WWF contestano la scelta di riproporre l’edificazione dell’area nonostante la [//]fragilità ambientale del sito che era già stata evidenziata in sede di osservazioni al Piano di Assetto del Territorio del Comune di Verona e che avrebbero consigliato un ripensamento nelle more del regime di salvaguardia. Il piano, inoltre, andava corredato da una relazione di screening, come previsto dalla Guida Metodologica prodotta dalla Regione Veneto ( DGR n. 3173 del 10/10/06), per valutare la necessità o meno di una Valutazione di Incidenza Ambientale in relazione alla diretta connessione della suddetta area con il Sito di Interesse Comunitario dell’Adige (IT3210043). Il complesso edilizio previsto diviso nei comparti architettonici distinti di Borgo Antico (direzionale/commerciale) e Borgo Aironi (residenziale), si caratterizza per una volumetria totale di quasi 80.000 m3 (dei quali 74.778 m3 residenziali e 2.930 direzionali/commerciali) in fortissimo contrasto con il delicato contesto paesaggistico della riva sinistra del fiume Adige, che alterano la visione della sponda destra, ove si collocano il forte austriaco Parona ed il complesso monumentale cinquecentesco di Villa Vinco, con suo viale alberato; L’inevitabile congestione viabilistica, con l’impatto di centinaia di veicoli su viale Brennero, sarà ulteriormente aggravata dalla realizzazione della rotonda, che rallenterà il traffico su un’arteria stradale extraurbana già al collasso. La localizzazione dell’insediamento residenziale e commerciale renderà poi impossibile il collegamento con la cosiddetta strada di gronda attraverso un nuovo ponte sull’Adige. Le nostre associazioni confermano l’assoluta opposizione al progetto, che andrà definitivamente a stravolgere la vivibilità della frazione di Parona, con un intollerabile carico di traffico ed un impatto ambientale incompatibile con le valenze ambientali del sito, adiacente al Parco dell’Adige, area naturale protetta di interesse locale.