L’incontro si svolgerà giovedì 17 gennaio a Illasi con il viceministro alle Politiche agricole Guido Tampieri sul tema “Nuova OCM Vino e agricoltura veronese – i risultati dell’ultimo negoziato tra i ministri europei e le politiche agricole nazionali”. La relazione del vice ministro Tampieri è attesa per sapere le novità decise nel recente negoziato a Bruxelles sull’OCM (Organizzazione Mercato Comune) Vino. Il documento contiene alcuni importanti risultati per la nostra agricoltura ma anche alcune criticità da chiarire.[//] Oltre agli assessori provinciali Dionisio Brunelli e Alberto Martelletto, saranno presenti all’incontro di giovedì – con inizio alle ore 18,00 e termine previsto alle ore 20 nel Palatenda dietro al Municipio – gli assessori regionali Massimo Giorgetti e Stefano Valdegamberi, il consigliere regionale Franco Bonfante, il vicesindaco di Roma Maria Pia Garavaglia, gli imprenditori del Gruppo Agricolo di Illasi e i più noti produttori vitivinicoli veronesi. L’assessore Brunelli ha detto: “Voglio sottolineare l’importanza di questa visita che chiarirà nel confronto con il vice ministro alcune disposizioni penalizzanti per vite e vino in modo da riuscire ad orientarsi nella posizione da assumere con Regione e Ministero”. L’assessore Martelletto ha aggiunto: “Confido che l’incontro porti alla risoluzione di alcune contraddizioni che emergono dalle nuove norme comunitarie, confermando le aspettative dei nostri agricoltori”. Martini dell’associazione degli agricoltori: “Auspico che il confronto con il viceministro porti a chiarire le possibili ricadute delle nuove disposizioni su un territorio così importante dal punto di vista vitivinicolo”. La visita del vice ministro inizierà con il giro delle due cantine cooperative sociali presenti nella vallata, quella di Soave e di Colognola ai Colli, e di alcune realtà private.
Il vice ministro racconterà in sintesi i punti positivi del documento comunitario. Sono aumentate le risorse finanziarie a favore dell’Italia, con un incremento di 61,3 milioni di euro, che porta il nostro paese ad essere il maggiore beneficiario di aiuti per il vino. Va inoltre ricordato che la Commissione europea ha escluso la possibilità di vinificare nel territorio dell’Unione Europea mosti provenienti da Paesi terzi e ha inserito l’obbligo di vinificazione – con possibilità che i disciplinari introducano anche l’obbligo di imbottigliamento – nelle zone di produzione per i vini DOC a denominazione d’origine controllata. Questa decisione sembra particolarmente significativa per il territorio veronese che produce alcuni dei vini più conosciuti e commercializzati a livello nazionale ed internazionale – fra questi il Valpolicella, il Soave, il Bardolino, il Bianco di Custoza, che devono il loro nome alle zone di produzione. Va inoltre ricordato il ruolo fondamentale che svolge da tre decenni il settore Agricoltura della Provincia di Verona nel proprio Centro per la Sperimentazione in Vitivinicoltura di San Floriano, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona presente in Valpolicella con la facoltà di enologia di Villa Lebrecht. Il Centro provinciale per la Sperimentazione, nato nel 1977, studia, sviluppa e tutela le varietà dei vitigni autoctoni del Veronese, al fine di salvaguardane la tipicità e la qualità: Corvina, Corvinone, Garganega, Rondinella, Molinara, e seleziona alcuni lieviti indigeni per il Soave, il Valpolicella e l’Amarone, per esaltarne i caratteri di tipicità.