Il sistema imprenditoriale veronese fa il “pieno” di contributi con i suoi distretti, aggiudicandosi il 30% dei finanziamenti messi a disposizione dalla Regione per gli interventi di sviluppo del territorio, pari a oltre 4 milioni di euro sui 13,7 milioni deliberati con l’approvazione delle graduatorie dei progetti presentati nel 2007. Il successo delle aziende veronesi è reso più evidente dalla performance del Metadistretto Alimentare Veneto (che conta su quasi 300 imprese, il 60% delle quali dell’area scaligera), il quale ancor prima di compiere un anno di vita si è aggiudicato fondi per 2,35 milioni di euro, assicurandosi da solo più del 17% del totale veneto. Il riconoscimento della Regione [//]tiene evidentemente conto non solamente della forza degli organismi veronesi, attivi in settori chiave come l’alimentare, il vino, la moda, le calzature, il mobile classico, il grafico-carta o il marmo, ma anche della qualità dei progetti presentati, che (soprattutto nel caso del Metadistretto Alimentare) hanno ottenuto giudizi favorevoli da parte della commissione tecnica indipendente di valutazione. Che Verona sia la punta avanzata dell’innovazione in campo produttivo è poi testimoniato anche dal ritorno in termini di contributi per i tre progetti presentati dal consorzio Coverfil di Confindustria Verona all’interno del Metadistretto Alimentare, ai quali sono andati 1,167 milioni di euro, la metà di quanto assegnato in totale al Metadistretto stesso e un terzo sul totale dei finanziamenti che hanno preso la via di Verona. “È la dimostrazione che quando i progetti sono tesi allo sviluppo di processi innovativi e si svolgono in stretto contatto con la ricerca applicata le ricadute per il sistema imprenditoriale sono immediate e incoraggianti – sottolinea Michele Bauli, rappresentante del Metadistretto Alimentare Veneto –. Per le nostre iniziative, raccolte sotto il titolo “Autentica freschezza”, abbiamo operato insieme alle Università di Verona, Padova e Parma, con l’obiettivo di dare a tutto il settore alimentare nuovi strumenti per il miglioramento della qualità”. “Autentica freschezza” è l’etichetta sotto la quale rientrano tre progetti destinati a rendere le aziende veronesi ancora più competitive proprio nella delicata fase finale della produzione, quella che guarda a una più efficace commercializzazione. In particolare, il progetto “Freschezza molecolare” punta, in collaborazione con le università, a migliorare le tecniche di conservazione degli alimenti per garantire la “shelf life” nel punto vendita, mentre “Trattamenti termici” e “Freddo rapido” tendono a sviluppare l’utilizzo delle temperature estreme per ottimizzare il processo di produzione di prodotti e agevolare la preparazione al consumatore. Sempre all’interno del Metadistretto Alimentare Veneto hanno ottenuto un contributo altri quattro progetti: si tratta di una ricerca per l’introduzione dei fermenti lattici negli alimenti, di un sistema informatico per la logistica, dell’utilizzo di tecnologie avanzate negli edifici per la sostenibilità energetica e di un’iniziativa per la promozione delle aziende del settore alimentare nel Nord Europa, per un totale dei finanziamenti raccolti di poco inferiore a 1,2 milioni di euro. “Il lusinghiero riconoscimento concesso dalla regione al Metadistretto Alimentare Veneto si deve ora concretizzare attraverso l’impegno delle aziende che hanno presentato i progetti – prosegue Bauli –: e ciò non solo perché i contributi avranno efficacia solo a fronte degli investimenti diretti delle imprese, ma anche perché le iniziative che potranno prendere avvio grazie al bando sono destinate a evolversi nel tempo, e noi crediamo che la competitività vada costruita attraverso l’innovazione continua”. Va anche detto che il risultato ottenuto non è ancora definitivo per le imprese veronesi. Ai 13,7 milioni di euro stanziati dalla Regione in questa fase, infatti, si potranno aggiungere in futuro ulteriori risorse, che andranno a coprire le richieste dei progetti in graduatoria. Il Veneto ha dimostrato di credere nello strumento dei contributi mirati ai distretti produttivi: solo negli ultimi quattro anni infatti sono stati distribuiti fondi per 72 milioni di euro, un terzo dei quali affluiti nel Veronese dove si sono trasformati in una importante leva per lo sviluppo.