Incendio del traghetto turco in Adriatico: le rilevazioni dell’Arpav veneta non evidenziano al momento danni ambientali
L’Agenzia veneta per l’ambiente sta monitorando la situazione lungo la costa veneta, seguendo l’andamento dell’incendio del traghetto turco. L’Osservatorio Alto Adriatico sta proseguendo le ricognizioni lungo la costa veneta. In particolare nel tratto a sud della laguna di Venezia,[//] lungo l’area di possibile eventuale impatto, i dati rilevati dall’equipaggio in mare (quattro biologi marini) di ARPAV non evidenziano al momento anomalie. In funzione dell’evolvere degli eventi e seguendo l’andamento in tempo reale dei venti e delle correnti, con il supporto della Rete Regionale di Boe meteomarine e del Centro Meteorologico – Dipartimento per la Sicurezza del Territorio ARPAV, sono in corso ricognizioni estese sull’area nonché rilevazioni e campionamenti specifici, volti a presidiare e registrare eventuali impatti ambientali dell’incidente. Domani è prevista una seconda campagna di monitoraggio. Le informazioni sono integrate con il contributo del Consorzio CORILA che ha messo a disposizione i dati sulle correnti marine superficiali di bacino con aggiornamenti orari. Le operazioni sono svolte in collaborazione con le strutture specialistiche di Arpa Friuli Venezia Giulia in collegamento con il Centro per le Ricerche Marine di Rovigno direttamente coinvolto nell’evento. Inoltre le strutture specialistiche in mare di ARPA Veneto e Friuli sono in contatto con il Reparto Ambientale Marino del Ministero dell’Ambiente. L’Osservatorio Alto Adriatico è costituito da ARPA Veneto; ARPA Friuli Venezia Giulia; Stazione Biologica Marina di Pirano -Istituto Nazionale di Biologia di Lubiana, Slovenia; Istituto di Scienze Marine del CNR di Venezia, ICRAM e Centro per le Ricerche Marine di Rovigno –CRM; Istituto R. Boskovic, Croazia.