Diplomazia e promozione hanno aperto l’edizione 2008 di Vinitaly Cibus Russia. L’occasione di inaugurare la manifestazione ha permesso al ministro per le politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia di incontrare il suo collega russo Alexei Gordeev e di aprire un tavolo bilaterale per affrontare le problematiche relative all’import di vini in Russia. Il prossimo confronto su classificazione dei prodotti e nuova normativa doganale verrà fatto in Italia.[//] “La Russia – ha detto Zaia – è un mercato che per l’agroalimentare italiano vale 350 milioni di export, con il vino che ricopre il ruolo più importante”. L’Italia è infatti il quinto fornitore di vini del mercato russo, ma primo assoluto di bollicine, surclassando i francesi e il loro champagne. Anche la grappa si fa largo, assieme a tutto l’agroalimentare italiano di qualità e la partecipazione del ministro rafforza, con la sua azione diplomatica, il tradizionale lavoro di promozione che Vinitaly svolge ormai da cinque anni nel Paese. Per Zaia, Vinitaly Cibus rappresenta per il wine & food l’eccellenza del sistema fieristico, mentre per il ministro Gordeev l’evento è importante perché permette ai russi di conoscere il vero vino italiano. A spingere ulteriormente sull’acceleratore dell’export enologico e agroalimentare nazionale, l’appuntamento di domani del ministro Zaia con un nutrito gruppo di importatori di prodotti italiani. Le prospettive sono decisamente interessanti, visto l’ininterrotto trend di crescita degli ultimi anni, che potrebbe però essere rafforzato ampliando il bacino dei consumatori di prodotti italiani, portando i vini e le specialità alimentari sugli scaffali della distribuzione organizzata e nei punti vendita al dettaglio. Attualmente, infatti, il made in Italy è soprattutto appannaggio dei palati più raffinati che frequentano i ristoranti di lusso della capitale e di San Pietroburgo. Dopo un 2007 da record per l’export di vino (23,7 milioni di litri per oltre 57,5 milioni di euro), favorito anche dall’embargo russo nei confronti dei vini moldavi terminato alla fine dello scorso anno, l’andamento dei primi due mesi del 2008 conferma la positiva progressione degli anni precedenti. Si è così passati da poco più 1,26 milioni di litri, per un valore di quasi 4,8 milioni di euro di gennaio-febbraio 2006 a oltre 5,9 milioni di euro per oltre 1,8 di litri di quest’anno. Nei valori il vino italiano batte la blasonata Francia, con un prezzo medio al litro esportato superiore a 2,40 euro contro 0,87 euro del prodotto francese. Ottima la performance dello spumante: leader con il 55% del mercato russo (7 milioni di litri per oltre 23,6 milioni di euro), lo spumante sta registrando un aumento anche rispetto all’anno scorso, con un incremento tendenziale del 12% in quantità e di quasi il 13% in valore, per circa 792 mila litri e più di 2,5 milioni di euro. L’affermazione in Russia della grappa è invece testimoniata dai 54.400 litri esportati nel 2007 dai distillatori di questo tipico prodotto italiano per un valore di oltre 448.000 euro, contro i 5.700 litri del 2000. Per il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, presente a Mosca con il condirettore generale Flavio Piva e la manager brand di Vinitaly Elena Amadini, “Vinitaly Russia, giunto alla sua quinta edizione, registra ogni anno un numero maggiore di espositori, a dimostrazione della fiducia che le imprese e le istituzioni italiane ripongono nella capacità dell’organizzazione di essere sistema integrato di servizi a sostegno delle aziende export-oriented. Il ritorno è anche una crescita esponenziale degli operatori provenienti dalla Russia alla manifestazione madre a Verona, cresciuti quest’anno del 60% rispetto al 2007”. Al suo secondo anno di presenza in Russia, anche “Cibus conferma di essere per il food il punto di riferimento delle aziende italiane”, ha detto Giuseppe De Simone, direttore commerciale di Fiere di Parma. Successo hanno riscosso le iniziative della prima giornata di Vinitaly Cibus Russia, dal convegno dell’Unione Italiana Vini “Sulla qualità e la sicurezza per meritarsi la fiducia del consumatore”, con particolare riguardo ai vini V.Q.P.R.D. e I.G.T., al Seminario dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino sui vini siciliani; dalla degustazione dei vini di carattere del Nord Est ai work shop organizzati per far incontrare le oltre 100 aziende italiane con importatori, ristoratori e stampa specializzata. In programma domani, tra gli altri eventi, il Drink Apulia Taste per promuovere i vini pugliesi, il seminario della Regione Sardegna con vini e prodotti tipici e la degustazione guidata dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi. Vinitaly Cibus Russia si concluderà l’11 giugno a San Pietroburgo.