Sabina Guzzanti: quando l’applauso della (poca) folla dà alla testa
Caro Direttore, avrà senz’altro letto nei giorni scorsi il manifesto-risposta di Sabina Guzzanti al Corriere dopo la gazzarra indegna di Piazza di Spagna. Ha la pretesa dell’afflato alla Giovanna D’Arco, in realtà dà l’esatta misura di come un applauso in piazza possa nuocere gravemente alla salute. Guzzanti Sabina equipara la libertà a dire ciò che si vuole: grave errore, [//]perchè, se così fosse, io – per esempio – potrei dire a gran voce di chiunque le peggio cose, cosa che non faccio non per timore di querele, ma semplicemente perchè sono stato a suo tempo educato ad avere “modi nelle cose”, concetto diverso dal dire come si vuole tutto ciò che si vuole. Certo, il popolo di certa sinistra che applaude entusiasta (lo dice Guzzanti Sabina) assomiglia molto al popolo del basso impero che veniva placato con spettacoli di basso profilo e avanzi di banchetti. Dovrebbe, però, la decima Musa dello spettacolo, spiegarci perchè tutti, ma proprio tutti, hanno criticato ferocemente lo spettacolino di Piazza Navona. Ecco: manca questo aspetto. Insomma, bisognerebbe sfidarla invece che irriderla, proprio come nella mitologia anche a rischio di severa punizione: infatti, le Sirene, volendo sfidare nel canto le Muse, furono private delle proprie ali, utilizzate poi dalle stesse Muse. Anche le Pieridi, sempre in una sfida simile, vennero tramutate in uccelli. Guzzanti Sabina in cosa ci potrebbe trasformare, di cosa mai ci potrebbe privare….? Saluti comici. MCD