Si inaugura sabato 26 luglio a Lavarone «La Fortezza delle Emozioni»: ambienti sensibili multimediali per architetture di guerra in tempo di pace. [//]
Questo il titolo del progetto che Studio Azzurro, una delle realtà internazionali più accreditate nel campo dei linguaggi innovativi e del rapporto tra cultura, arte e nuove tecnologie, sta realizzando a Forte Belvedere Gschwent sull’idea e l’impegno di un team guidato dall’Apt dell’Altopiano di Folgaria, Lavarone e Luserna e composto anche dagli Assessorati provinciali al turismo e alla cultura, dalla Trentino SpA, dai tre Comuni del territorio, dalla Fondazione che gestisce il forte.
Un progetto triennale articolato in una serie d’installazioni interattive che valorizzeranno lo straordinario patrimonio delle memorie ancora “custodite” da questa fortezza attraverso percorsi emozionali che faranno rivivere in forma contemporanea la dimensione intima e personale degli uomini in guerra nella loro quotidianità e fragilità.
Nel mese di luglio verrà presentato un «Plastico Animato» tridimensionale progettato in modo da attivarsi con un semplice gesto della mano fornendo al pubblico una serie di informazioni dinamiche, immagini e animazioni per meglio comprendere il mondo e la storia del forte.
Contemporaneamente verrà attivata anche la videoinstallazione interattiva «Le Sentinelle», un sistema di guide personali nelle gallerie della fortificazione, visualizzato attraverso la proiezione di significativi momenti di vita quotidiana ricostruiti a grandezza naturale con silhouette di militari intenti alle loro attività: il pubblico attiverà automaticamente la proiezione e ne sarà direttamente coinvolto.
Infine nella stessa data verrà messa in funzione l’opera gli «Obici dei Suoni». Si tratta di un’opera sonora che sparerà nelle cupole dove si trovavano i cannoni “sparerà” suoni e rumori della guerra: colpi di artiglieria, voci, comandi, commenti, umani colpi di tosse, respiri…Una ricostruzione per “ascoltare” in modo indelebile il vortice drammatico dei combattimenti.
Verrà varata invece in autunno «Occhi di Luce», un’installazione che rievocherà, sempre in forma multimediale e interattiva, il telegrafo ottico che attraverso la Stazione di Monte Rust consentiva la comunicazione in tempo reale tra i principali forti dell’altopiano.
Nel 2009 è prevista la realizzazione dei «Diari dei Nidi delle Mitragliatrici», per dar voce alle memorie dei soldati che hanno vissuto e combattuto a Forte Belvedere Gschwent, mentre nel 2010 il progetto si concluderà con « La Casa dei Messaggi», una “nuvola informatica” che nell’intero territorio delle fortezze consentirà attraverso telefonini e palmari di ricevere messaggi e soprattutto di inviarne in ogni dove: messaggi di pace dalle memorie della guerra i cui flussi, monitorati su una sfera trasparente che simulerà il globo terrestre, tracceranno simbolicamente una nuova geografia del mondo. Nel segno della convivenza tra popoli e culture .
26 luglio ore 11
Inaugurazione del Plastico Animato, delle Sentinelle e degli Obici dei Suoni
Lavarone, Forte Belvedere Gschwent
4 novembre ore 18
Inaugurazione degli Occhi di Luce
Lavarone, Forte Belvedere Gschwent
Un testimone di vita e di guerra nelle Fortezze dell’Imperatore
Sfrutta uno sperone roccioso e un avallamento del terreno che permette di “sprofondare” di tre livelli la casamatta principale. Si salvò per l’intervento del Re Vittorio Emanuele III che, in visita nel 1935 a quello che era stato il fronte dei forti, volle che almeno uno rimanesse in piedi. Nonostante questo la fame di materiali da costruzione, pietre e metallo, che fece seguito alle due guerre mondiali finì per ridurlo in cattive condizioni, fino a quando nel 1996 venne acquistato dal Comune di Lavarone grazie al determinante contributo della Provincia Autonoma di Trento.
Furono quindi avviati una serie di progetti per la valorizzazione della struttura, con un profondo restauro conservativo, il ripristino della copertura originale in zinco, la sistemazione dei solai, nonché il risanamento del sito.
Attualmente è in condizioni ottimali, restituito all’origine sia all’esterno che all’interno, dove è allestito un aggiornato museo storico dedicato non solo al Forte Belvedere Gschwent e alle fortezze degli Altipiani, ma anche alle più ampie problematiche locali e internazionali della prima guerra mondiale. Accesso da Lavarone Cappella seguendo le indicazioni per Oseli.