«I prodotti di qualità e il vino per promuovere i nostri territori. Vogliamo farli conoscere in occasione di una grande vetrina internazionale, come quella delle Olimpiadi. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha allestito uno spazio informativo e ha incaricato Veronafiere, che da dieci anni con Vinitaly porta con successo il vino italiano in Cina, di organizzare a Casa Italia l’area wine&food », sottolinea il Ministro, Luca Zaia.
«Proprio in Cina, a Shanghai, nel 1998 – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – l’Ente Fiere è iniziato il percorso di internazionalizzazione di Vinitaly e del sistema di imprese che rappresenta. Da quella positiva esperienza nacque il Vinitaly World Tour, un sistema integrato promo-commerciale che porta i produttori italiani nei più importanti mercati emergenti del mondo, dagli USA all’India. Nel 2008, le tappe di Vinitaly China diventano tre, dal 19 al 22 novembre, con Shanghai, Pechino e Macao».
Casa Italia, situata presso l’Haidian Exhibition Center, occupa uno spazio di quasi 10 mila metri quadrati a pochi chilometri dal Bird Nest (lo stadio olimpico) e dal Villaggio Olimpico, è suddivisa in tre ambienti e nell’area denominata Piazza Italia presenta uno spazio all’insegna del made in Italy, allestito con scenografie rinascimentali, proponendosi come un immediato veicolo di comunicazione dello stile di vita, della cultura e dell’eccellenza imprenditoriale italiana.
Aperta al pubblico nelle mattine per promuovere l’immagine dell’Italia, il wine bar di Vinitaly è il filo conduttore di Casa Italia e mette in relazione, nei diversi momenti della giornata, i numerosi ospiti internazionali previsti. Tra le 18 e le 20 di ogni giorno, propone l’happy hour durante il quale vengono offerti calici di alcune Doc, Docg e Igt tra le più prestigiose d’Italia e assaggi di prodotti rappresentativi dell’identità culinaria italiana: prosciutto crudo, formaggi Dop e Igp, pomodoro, pane e grissini home made.
Ogni Vip sarà dotato di una carta chip per selezionare da sé i vini da un apposito innovativo dispenser Enomatic e sarà assistito da sommelier professionisti, in particolare per la mescita e la degustazione delle bollicine di qualità.
Ancora una volta la promozione dell’Italian style passa per l’enogastronomia. Le preferenze dei cinesi vanno ai vini rossi, tannici come il loro thé. Shanghai è trainante per i consumi e fascia più interessata alla nuova tendenza è quella dei giovani adulti, anche donne, che viaggiano o lavorano per le multinazionali occidentali. Nei wine bar e nelle enoteche in rapida diffusione anche in Cina, molto successo hanno le degustazioni guidate, anche se il vino estero rappresenta ancora uno status symbol piuttosto che un bene di consumo. Il vino d’importazione, infatti, viene bevuto fuori casa, in occasioni di rappresentanza o viene regalato. In questo caso, la confezione diventa un elemento importante quanto la bottiglia scelta. I consumi sono ancora limitati, ma si prevede che la Cina diventi l’ottavo mercato mondiale entro il 2012.