Mostra “Aula 28”. Gli studenti della Cignaroli si sono cimentati in creazioni artistiche da ammirare (ad ingresso libero) questo fine settimana a Verona presso la sede di via Montanari. [//]
Le creazioni di nove aspiranti designers, allievi della Scuola di Design dell’Accademia Cignaroli, e le installazioni di un giovane artista di Montebelluna: l’originalità del made in Italy sarà protagonista di una mostra che dal 18 al 21 settembre coinvolgerà alcune stanze ed il cortile di Palazzo Verità Montanari, storica sede dell’Accademia di Belle Arti di Verona.
In una unione ideale tra le espressioni artistiche del passato e le tendenze del futuro, la prestigiosa Istituzione veronese di via Carlo Montanari, in collaborazione con l’associazione culturale per l’innovazione di arti e mestieri Officina Contemporanea, ha messo i propri spazi a disposizione all’arte contemporanea per “Atelier Aperti”. Tra gli eventi ideati per collegare il centro storico e numerosi negozi della città alla manifestazione fieristica Abitare il Tempo, la mostra dell’Accademia Cignaroli propone uno sguardo innovativo sulle personalità veronesi emergenti nel campo del design. Tra saloni interni e un suggestivo ambiente espositivo a cielo aperto, alle novità proposte dalla vetrina internazionale dell’architettura e del design si affianca quindi l’esposizione “Aula 28”, che si divide in due differenti sezioni.
Nel cuore di Palazzo Verità Montanari c’è il lavoro del gruppo “Aula 28”, ovvero la traduzione in oggetti di design della creatività di alcune giovani promesse del panorama artistico scaligero, attraverso un’esposizione di opere realizzate dagli allievi della Scuola di Design durante il corso di disegno tecnico e progettuale che si è tenuto presso la Cignaroli. «“Aula 28” è il manifesto di una riflessione sul design che ha portato al centro della discussione il tema dell’auto-produzione di oggetti economici e intelligenti, partendo da un budget massimo di dieci euro, che potranno essere acquistati durante l’evento» spiega la curatrice della rassegna, Chiara Cibin, docente di storia del design e di metodologia della progettazione. Anche l’allestimento, con scenografie e video, è stato realizzato dagli studenti. «Gli oggetti che accompagnano il nostro passaggio sulla terra sono il risultato di una continua evoluzione che muove dalle necessità primarie dell’essere uomo. La nascita di alcuni mestieri, legata alla produzione in serie, insieme all’agricoltura, hanno guidato il passaggio da una vita itinerante basata sulla caccia e la raccolta del cibo ad un’esistenza modernamente organizzata. La globalizzazione – prosegue Cibin – ha portato in primo piano le emergenze del pianeta da cui è nata la necessità di riciclare i prodotti dismessi. Guardandosi alle spalle non si può che implodere in migliaia di cicli di riproduttivi che ci guidano tutti verso le fasi iniziali della vita organica». Memoria, artigianato, riciclo ed infine natura: sono questi i quattro elementi che hanno dato forma e concretezza alle originali idee di Alice Bolla, Thomas Bottaccini, Claudia Brunelli, Giulia Crosara, Aurora Mazzone, Zahra Sartipi, Daniel Schanung, Sara Toniolo ed Alex Zampini.
Con la sua installazione “fuori misura” dal titolo Regale esistenza, ospite del cortile dell’Accademia G. B. Cignaroli è Enrico Benetta. Nato a Montebelluna nel 1977 dove vive e lavora, si è laureato in decorazione all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e nel 2002 ha partecipato ad un master in comunicazione presso il network internazionale di architetture di identità (Inarea). Dopo aver animato il centro storico di Cortina d’Ampezzo, il giovane creativo di origine trevigiana espone a Verona le sue gigantesche sculture in ferro dipinte. «Il tavolo è una sorta di vasca riempita d’acqua – descrive l’artista – nella quale galleggiano lettere dell’alfabeto, in carattere Bodoni, che fluiscono da una parte all’altra come in un dialogo tra i commensali. Al centro c’è una grossa torre, che custodisce il segreto della fiaba che voglio raccontare attraverso quest’opera». L’uso di acciaio invecchiato con una tecnica naturale conferisce alla regale mensa una patina dal colore brunito che, da una parte, evoca la materia originaria del legno e, dall’altra, muta di tonalità cromatiche in base alle condizioni atmosferiche e all’ambiente circostante. Segreti nell’utilizzo dei materiali, in equilibrio tra alta tecnologia e maestria derivata dalla tradizione del passato, che sono il frutto della collaborazione con Albino Celato, maestro della lavorazione del ferro e dell’acciaio nella sua azienda trevigiana di Cornuda. «Il traduttore in ferro delle mie idee – dice Benetta –. Io sogno e disegno, lui con la sua esperienza mi aiuta a trovare soluzioni tecniche e materiali».
Come sottolinea il presidente dell’ Accademia Stefano Pachera: «L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un percorso che vuol fare dell’Istituzione, tra le più antiche e prestigiose a livello nazionale, sia un luogo naturale di incontro per i giovani artisti, che uno spazio di confronto per i professionisti, nell’ottica di un continuo rinnovamento e di una ricerca costante. Per questo vogliamo che l’Accademia instauri un dialogo permanente con le altre realtà cittadine, siano esse culturali, istituzionali ed economiche. In questo senso Veronafiere offre più occasioni per valorizzare all’interno degli eventi fieristici la fucina di talenti della Cignaroli, nel perseguimento dell’obiettivo di integrazione, sinergia e restituzione che ci siamo dati per il presente e il futuro».
Mostra “Aula 28”
18-21 settembre 2008
Sede: Verona – Accademia di Belle Arti G. B. Cignaroli, via C. Montanari n° 5
Orario di apertura: dalle 9 alle 19.30
Ingresso libero