Maggie Taylor ha l’aria di una dolce signora inglese che sprizza la composta arguzia di un humour sottile e ludico, delicato e d’altri tempi. [//]
Proprio come le oltre 100 opere esposte, sotto il titolo “Album”, nella prima completa retrospettiva a lei dedicata, a cura di Mauro Fiorese e nell’allestimento di Eleonora Boaro, dal Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri fino al prossimo 6 settembre. In realtà, Maggie Taylor, laureata in Filosofia a Yale e master in Fotografia presso la University of Florida, è un’artista americana che con il marito Jerry Uelsmann, lui pure fotografo e considerato tra i più grandi viventi, vive a Gainesville, in Florida. E’ internazionalmente riconosciuta un’autentica autorità nell’ambito della fotografia contemporanea: dai suoi primi scatti, ancora in tecnologia analogica, agli ultimi lavori digitali, mentre la storia e l’innovazione della tecnica del genere convivono nella rivisitazione di dagherrotipi e ferrotipi trattati con scanner e colore e l’aggiunta di oggetti familiari. Ne sortiscono imprevedibili rebus (Maggie dice: “Quando inizio a lavorare su un’immagine non ho idea di quale sarà il risultato finale. Ricomporre e integrare frammenti del passato è un processo ricco di frustrazioni, sorprese e meraviglie”), carichi di simbologie archetipiche e personali, che coinvolgono attivamente lo spettatore nella loro decodificazione, lasciando ad un tempo a ciascuno la massima libertà interpretativa.
L’universo di Maggie, pubblicato in vari volumi e ora raccolto e selezionato in emblematica antologica, è magico e visionario. Come quello di Lewis Carrol – anche lui apprezzato fotografo, oltre che scrittore e matematico –, del cui celebre libro “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, pubblicato nel 1865, la Taylor, in ideale consonanza, dà una rivisitazione in chiave contemporanea. Ma nei suoi lavori c’è anche lo spirito di Magritte e Paul Delvaux. Sono immagini di ispirazione onirica, al confine con il mondo dell’illustrazione, su cui cala una romantica patina che ha il sapore del tempo che fu. Quando in esse affiorano i timori dell’infanzia e dell’inconscio, come nelle opere che costituiscono la sigla del serial televisivo “Ghost Whisperer”, il gioco si vela di malinconia mentre esorcizza le ansie.
La mostra si completa con una videointervista realizzata, in esclusiva per l’evento veronese, da Mauro Fiorese. A Mauro Fiorese si deve, inoltre, l’introduzione nel raffinato catalogo edito dalle Edizioni Siz, in consona romantica veste editoriale. Come, appunto, un vecchio album dei ricordi.
di Franca Barbuggiani
Maggie Taylor
“Album”
Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri
Cortile del Tribunale (Piazza Viviani) – Verona
Biglietti: 5,00 3,00 1,00 €
Orario: da martedì a domenica 10.00-19.00
Visite guidate (comprese nel costo del biglietto): domenica ore 11.00
Fino al 6 settembre