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“Comuni, Provincia, enti di gestione e Regione sono già in rete per evitare che si verifichino dissesti. Questa è la strada da percorrere e che gli enti pubblici veneti stanno già percorrendo, basti pensare ad esempio ai Consorzi di bonifica. I pericoli maggiori per gli smottamenti provengono dalle acque piovane, la cui gestione è in capo appunto ai Consorzi. Ora, i Consorzi hanno appena rinnovato i propri direttivi, nei quali la Regione ha stabilito che siano presenti i rappresentanti dei sindaci e della Provincia. Questo è già un primo esempio della filiera, che poi si allarga anche agli incontri fissi che la Provincia fa con i sindaci attraverso i distretti della Protezione civile. Sono infatti i sindaci a conoscere esattamente la situzione del proprio territorio e a segnalarcela. Si consideri inoltre che il ripristino delle Comunità montane va in questo senso, c’è ora un collegamento più forte fra noi e l’ente che presidia la nostra montagna.
Ricordo, infine, che non è vero che gli enti pubblici sono latitanti sul fronte della prevenzione. Nel bilancio 2010 ho infatti stanziato circa 3 milioni di euro per 11 opere, fra cui anche interventi preventivi, a fronte dei circa 900 mila euro degli anni precedenti”.