Le Organizzazioni di categoria dell’artigianato (Confartigianato Legno e Arredo, Confartigianato Marmisti, Cna Produzione, Cna Costruzioni, Casartigiani, Claai) e le organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno siglato l’accordo per il [//]rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro nell’area legno-lapidei per il triennio 2010-2012. L’intesa riguarda 35.000 imprese e 120.000 lavoratori dipendenti a livello nazionale, mentre in Veneto coinvolge 3.923 aziende artigiane che danno lavoro a oltre 17mila lavoratori dipendenti. L’accordo prevede per il livello D del settore legno, arredamento, mobili un incremento salariale a regime pari a 80 euro, da erogarsi in tre tranches: la prima pari a 35 euro con la retribuzione relativa al mese di febbraio 2011, la seconda di 30 euro con la retribuzione di settembre 2011, la terza pari a 15 euro con la retribuzione di giugno 2012. Per il 5° livello del settore lapidei, escavazioni, marmo l’incremento salariale a regime è pari a 84 euro. Tale importo sarà erogato in tre tranches: la prima pari a 37 euro con la retribuzione relativa al mese di febbraio 2011, la seconda di 31 euro con la retribuzione di settembre 2011, la terza pari a 16 euro con la retribuzione di giugno 2012. “Tra le principali novità dell’accordo – sottolinea la Confartigianato di Verona -, c’è anche la sottoscrizione dei profili formativi per la completa messa a regime dell’apprendistato professionalizzante per il settore lapidei, escavazioni e marmo”. Nel campo di applicazione del contratto collettivo rientrano anche le aziende artigiane, le piccole e medie imprese e i consorzi tra queste. “Esprimiamo soddisfazione per la firma dell’accordo – afferma Claudio Turazza, presidente della Federazione di categoria Legno-Arredo della Confartigianato di Verona – su un contratto moderno ed innovativo, che valorizza le specificità dell’artigianato e delle Pmi. I nostri settori sono tra quelli più colpiti dalla crisi nel variegato mondo del manifatturiero artigiano veneto. Abbiamo perso un quarto della forza lavoro, oltre 6mila persone in poco più di tre anni ed anche il numero delle aziende artigiane è calato. Abbiamo però cercato sino alla fine un’intesa che ci permettesse di puntare sulla nostra vera risorsa: i nostri collaboratori”. Da rilevare, soprattutto, l’importanza del nuovo modello di apprendistato previsto dal contratto, istituto qualificante e peculiare dell’artigianato, sia per la durata della formazione sia per le nuove prestazioni garantite all’apprendista. Le Organizzazioni imprenditoriali e i Sindacati dei lavoratori si incontreranno di nuovo il prossimo 15 marzo per definire la collocazione contrattuale del comparto del restauro artistico.