Nel comune di Verona spariscono tre biciclette al giorno. E’ questo il dato allarmante che emerge mettendo insieme gli ultimi dati rilasciati dalla Prefettura di Verona, che parlano di 1.212 furti denunciati nel solo capoluogo durante il biennio 2009-2010 (equamente distribuiti tra i 610 furti del 2009 e i 612 del 2010 pari, dunque, ad una media di 1,5 furti al giorno) e l’indagine condotta dagli AdB il 22 settembre 2010 in occasione dell’ultima Giornata Europea Senz’Auto, secondo la quale solo un furto su due viene denunciato.[//] Pur non avendo pretese di scientificità, l’indagine AdB ci aiuta infatti a capire ciò che i dati istituzionali non possono rilevare, ovvero la quota di furti subiti ma che non vengono denunciati dai ciclisti. Che è altissima: i 373 furti di bicicletta che i 674 ciclisti intervistati hanno dichiarato di aver subito negli ultimi tre anni, sono stati infatti denunciati solo nel 51% dei casi (190 denunce). Vengono invece direttamente dalla Prefettura indicazioni utili ad una mappatura dei punti neri dei furti: “Al di là della percentuale di furti che avvengono all’interno dei garage condominiali – scrive la Prefettura – la maggior parte si verifica nel centro città, specialmente nella zona del centro, presso gli uffici pubblici ed esercizi commerciali, nella zona della stazione della Stazione e dell’Università, specialmente nei luoghi di parcheggio”. Sempre dalla Prefettura le indicazioni sui rimedi da adottare: “Spesso le biciclette sono risultate essere asportate facilmente anche perché parcheggiate senza alcun sistema di sicurezza. E’ stato soggiunto che faciliterebbe l’operato delle Forze di Polizia una punzonatura delle biciclette con matricola in modo da poter riconoscere il velocipede e collegarlo al legittimo proprietario” scrivono. CHE COSA FACCIAMO NOI COME ASSOCIAZIONE DEI CICLISTI URBANI Oltre a contribuire a diffondere il decalogo di consigli contro il furto attraverso i nostri mezzi (rivista Ruotalibera), noi AdB abbiamo individuato nella catena Luma Delta (7×95) un buon compromesso tra costo, peso e resistenza al taglio: i rivenditori più impegnati nella comune battaglia contro i ladri la vendono al prezzo promozionale di 25 euro. CHE COSA CI ASPETTIAMO CHE FACCIANO LE ISTITUZIONI Contro la piaga dei furti che, lo ricordiamo, è la seconda ragione che scoraggia a muoversi in bici dopo la paura di essere investiti, occorre una strategia complessiva che solo le istituzioni, a partire dal Comune di Verona, sono in grado di mettere in campo con efficacia. Ecco secondo noi, quali dovrebbero essere i punti: 1. RACCOLTA DATI, magari a partire dalle indicazioni della Prefettura e dalle indagini AdB 2. UN PIANO DEI PARCHEGGI, che preveda rastrelliere di qualità vicino a tutti gli attrattori; parcheggi custoditi nei centri intermodali e la possibilità di parcheggiare all’interno dei cortili condominiali. E’ apprezzabile in questo senso l’impegno manifestato dal Sindaco Tosi e dall’Assessore Sboarina che hanno chiesto a Grandi Stazioni, su nostra proposta, di prevedere sul piazzale antistante la stazione di Porta Nuova un parcheggio custodito di biciclette più grande di quello del progetto originario. D’altra parte dobbiamo rilevare che in più punti della città le rastrelliere Modello-Verona (quello che consentono di agganciare ad un punto solido il telaio e ruota anteriore della bici) vengono in qualche caso sostituite dalle vecchie rastrelliere che consentono di agganciare soltanto la ruota e sono pertanto meno sicure. 3. INVITO PUBBLICO ai responsabili delle aziende pubbliche e private, delle scuole, dei grandi negozi, a favorire i ciclisti offrendo loro la possibilità di parcheggiare la bicicletta nei cortili interni provvisti (magari grazie al comune) di idonee rastrelliere. 4. UN PIANO DELLA COMUNICAZIONE, che preveda la diffusione di consigli utili a non farsi derubare e campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e alle forze dell’ordine. 5. LA PUNZONATURA DELLE BICICLETTE, come suggerito anche dalla Prefettura di Verona e come già in uso a Vicenza, Venezia, Trento e Padova, dove numerosi casi di ritrovamento e restituzione della bicicletta sono stati oggetto di servizi giornalistici, anche da parte di Striscia la Notizia. Anche il Comune di Verona si è orientato in questo senso promuovendo nell’ultimo anno e mezzo ben tre campagne dimostrative di marchiatura in occasione di manifestazioni per l’ambiente. Lo stesso assessore Massimo Giorgetti si è interessato per trovare un contributo regionale all’acquisto della punzonatrice. Siamo concordi nel ritenere che la marcatura delle bici mediante stampigliatura del Codice Fiscale del proprietario è l’unico rimedio alla difficoltà di istituire un registro pubblico delle biciclette. 6. IL MONITORAGGIO DEGLI OBBIETTIVI, in modo da sapere di quanto diminuiscono i furti, di quanto aumentano le denunce; quante sono le rastrelliere di qualità e i posti custoditi; dove si spostano i punti neri; controllare gli effetti dell’informazione e dei soggetti da coinvolgere (associazioni rivenditori, eccetera). DECALOGO ADB CONTRO I FURTI Non esistono catene o lucchetti in grado di impedire il furto di una bicicletta. Ai ladri, però, si può complicare molto la vita utilizzando chiusure che li costringono ad utilizzare un’attrezzatura pesante, a perdere tempo, a fare rumore e a rischiare di essere sorpresi. Ai ladri si complica la vita anche rendendo la bicicletta riconoscibile. 1. Non è facile dimostrare chi è il proprietario di una bicicletta abbandonata. Prima di tutto conviene quindi adottare tutti gli accorgimenti utili a favorirne il riconoscimento come, ad esempio, fotografarla e annotare il numero di codice che quasi tutte le case costruttrici punzonano sul telaio. Quando il comune, come chiediamo ormai da tre anni, attiverà il servizio, punzonare sul telaio il proprio codice fiscale. 2. Chiudere SEMPRE la bicicletta, anche quando la si lascia per pochi istanti. 3. Parcheggiare preferibilmente in posti frequentati. 4. Nella bicicletta che si usa in città, meglio non utilizzare ruote e selle a sgancio rapido. 5. Utilizzare SEMPRE una buona chiusura anche se pesante e costosa. 6. Decisivo fare in modo che la catena (o l’archetto) allacci la ruota anteriore e il telaio a un elemento ancorato saldamente al terreno. 7. Montare sulla ruota posteriore, quando possibile, un “cigno” per una seconda chiusura. 8. Anche in garage o in cantina, legare SEMPRE la bicicletta a un mobile o a un elemento ancorato nel muro. 9. In caso di furto: denunciare SEMPRE. Alla denuncia conviene allegare la fotografia, il codice della casa costruttrice e una nota sulla posizione nella quale è stato punzonato il codice fiscale (che potrà essere coperto con una adesivo, ma non abraso …) 10. In caso di furto: pubblicare la foto della bicicletta, le circostanze del furto e gli estremi delle denuncia sul sito della Fiab di Verona (www.amicidellabicicletta.it) dove sarà presto attivato il servizio “CHI L’HA VISTA?” che sarà utile per favorire un eventuale recupero e, soprattutto, per raccogliere dati.(Comunicato a cura dell’Associazione Amici della bicicletta di Verona – Fiab onlus)