Tutto parte dalla innovativa proposta di collaborazione ai farmacisti di Federfarma Verona formulata dal Servizio di Farmacologia, Centro di Farmacovigilanza della Regione Veneto, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUI) , Reference Centre for Education and Communication within the WHO Program for International Drug Monitoring e Ospedale di Borgo Roma coordinati dal Prof. Giampaolo Velo. Dal 23 gennaio e fino al 23 febbraio 2012 nelle oltre 100 farmacie veronesi aderenti volontaristicamente al Progetto Ecofarmaco, si potrà contribuire ad un ambiente più sano rispondendo ad un veloce questionario monodomanda con una crocetta – tempo di compilazione stimato in 30” -, in forma anonima: Come smaltisce i farmaci scaduti o inutilizzati? Alla [//]conferenza stampa odierna presso la Sala Verde della Provincia di Verona erano presenti l’Assessore all’ambiente Fabio Venturi, il prof. Giampaolo Velo, coordinatore del progetto e direttore del Servizio di Farmacologia (AOUI), Lara Magro referente organizzativa del progetto per il Servizio di Farmacologia dell’Università di Verona e Marco Bacchini presidente di Federfarma Verona. L’inquinamento da farmaci è un problema ambientale emergente I farmaci possono essere considerati degli “inquinanti” ambientali ubiquitari, che contaminano l’ambiente attraverso una miriade di fonti di inquinamento diffuse. Una volta somministrati, i farmaci come tali e come metaboliti anche farmacologicamente attivi, vengono escreti principalmente con le urine e le feci. I cittadini, nel caso dei farmaci per uso umano e gli animali, per i farmaci veterinari, sono quindi considerati, in questo ambito, le principali fonti di inquinamento. A questo si aggiunge il problema dello smaltimento dei farmaci da parte dei cittadini, che oggi, secondo dati recenti di letteratura, li gettano principalmente nella spazzatura, nel WC o nel lavandino. Troppi residenti non sanno che purtroppo i farmaci si accumulano nel suolo, nei sedimenti e soprattutto nell’acqua. Le concentrazioni seppure molto basse, possono provocare potenziali rischi, essendo i farmaci sostanze attive sugli organismi viventi. Vi sono evidenze sulla pericolosità sia sull’uomo (resistenze batteriche) che sugli animali (es. pesci). La “green –pharmacy”, una nuova corrente della Farmacologia, sta puntando a produrre medicinali più rispettosi dell’ambiente e potrà essere certamente d’aiuto. Tuttavia uno dei principali e più immediati strumenti per contrastare tale forma di inquinamento è costituito da una migliore informazione ed educazione dei cittadini al riguardo. Gli obiettivi dello studio: 1) raccogliere informazioni sullo smaltimento dei farmaci scaduti o non più utilizzati da parte dei cittadini; 2) effettuare una valutazione delle modalità di smaltimento seguite; 3) sensibilizzare ed educare i cittadini ad un uso corretto dei farmaci e ad un corretto smaltimento. «Credo molto in questa iniziativa perché da qui parte un nuovo percorso ecologico per la provincia di Verona – dice Fabio Venturi –. Nella fase due, saremo in grado di adottare le giouste inziative do formazione e informazione alla cittadinanza che, sono sicuro, non si rende conto di quanto sia grave per l’ambiente smaltire in maniera scorretta i medicinali». «Fondamentale è utilizzare in maniera appropriata ogni medicinale, poiché non si tratta di acqua fresca – spiega il prof. Giampaolo Velo – e lo smaltimento rientra a pieno titolo nel percorso globale dell’uso corretto di un farmaco di cui costituisce l’ultimo, ma non meno importante, anello della catena. In estrema sintesi se si assumono correttamente i farmaci se ne dovranno smaltire assai meno». «Dobbiamo partire dal concetto di educazione civica nel contesto-farmaci – dice Lara Magro – e per questo la popolazione deve essere educata. Ad oggi esistono lacune accertate, come l’abuso di farmaci, e altre da analizzare, come appunto lo smaltimento. Solo grazie alla conoscenza dello stato reale della situazione si potranno apportare miglioramenti». «Lo smaltimento corretto dei farmaci scaduti o inutilizzati avviene gettando blister, flaconi, siringhe, fiale negli appositi raccoglitori in farmacia, nelle isole ecologiche e anche presso alcune sedi comunali, mentre le confezioni cartacee devono essere gettate nei contenitori della carta/cartone – speiga Marco Bacchini -. Ricordo che il recupero e smaltimento viene gestito dalle diverse aziende ambientali della provincia di Verona. Invito tutti i cittadini a partecipare a questa importante indagine che consentirà di avviare strategie a tutela della salute e dell’ambiente».