«Adesso basta! Tracciabilità dei rifiuti, un dovere rispettare la legge, un dovere rendere fattibile la sua applicazione, ma senza gravare ancora sui costi dell’impresa e senza inefficienze». Lo afferma Angiolina Mignolli, presidente Cna Verona, parlando della decisione del Governo Italiano di avviare per legge il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) dal 1º ottobre prossimo, nonostante le osservazioni critiche delle categorie interessate e le stesse avanzate dall’ex Ministro dell’Ambiente Ronchi. Infatti, per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano [//]rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, il termine iniziale di operatività del Sistri è fissato al 1° ottobre 2013.[//]
Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, invece, cioè tutti gli altri, il termine iniziale di operatività è fissato al 3 marzo 2014. Per CNA Verona è “assurdo che il Sistri sia obbligatorio per le aziende italiane di autotrasporto e non per quelle straniere che operano nel nostro Paese – aggiunge Mignolli -, che non sono obbligate ad aderire al Sistri: in questo modo saranno indubbiamente favorite sul mercato nazionale rispetto alle nostre, gravate da costosi adempimenti prescritti dalla tracciabilità telematica dei rifiuti”. “Nell’attuale momento di crisi economica – continua Mignolli -, le imprese non hanno bisogno di ulteriori problemi come quelli che provocherà l’avvio del Sistri il 1º ottobre prossimo. E pur con la dimostrazione tangibile, non si è voluto assolutamente tener conto dei risultati negativi dei test di funzionamento effettuati in passato, che hanno evidenziato i deficit tecnici e l’inefficienza dei dispositivi previsti dal Sistri (chiavette Usb, black box)”. Il timore di Cna è che le aziende veronesi finiscano per dover subire “di nuovo”, sottolinea Angiolina Mignolli, “costi e inefficienze di un sistema che, oltre ad essere economicamente oneroso, non garantirà alcun risultato per il suo obiettivo principale, vale a dire la battaglia contro lo smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi”. “Si continua inoltre a non rendere possibile un ribaltamento sui committenti dei maggiori costi che l’avvio del Sistri comporterà per i trasportatori, dato che il Governo continua ad essere colpevolmente inadempiente nei controlli sull’applicazione, da parte della committenza, dei costi minimi di sicurezza stabiliti in forza di una legge dello Stato l. 133/08 da ben 5 anni con l’art. 83bis”.