CNA Verona denuncia senza riserve la decisione del Gruppo Riva di sospendere i pagamenti a tutti i fornitori. Toni forti e di condanna, quelli di CNA Verona. “Questo è un atto irresponsabile e molto grave da parte del Gruppo – commenta il Segretario CNA Verona Ferdinando Marchi – migliaia di piccole imprese che forniscono ogni giorno i servizi agli stabilimenti del Gruppo sono così a rischio: finiranno sul lastrico”. Anche la CNA scaligera, come quella nazionale, si indigna per la decisione, tanto più che a Verona è presente uno degli stabilimenti del Gruppo, la fonderia Riva Acciaio, che occupa 429 persone, tra operai e impiegati. Stabilimento chiuso in seguito all’inchiesta della procura di Taranto. “Pertanto già oggi, anche a Verona, il problema si ripercuote su numerose imprese veronesi, a partire dagli autotrasportatori: non c’è solo il blocco dell’attività. Gli autotrasportatori hanno svolto mesi di prestazioni che non stanno incassando. Così facendo, strangoliamo tutte quelle imprese che hanno già prestato mesi di lavoro per il Gruppo Riva”. La conseguenza è una, e purtroppo, assai preoccupante: perché così, si blocca tutta la filiera produttiva. “Il primo danno [//]– spiega Marchi – è per i fornitori, gli autotrasportatori. Dopodiché si bloccano le piccole imprese, gli artigiani: e sappiamo che le banche non faranno sponda. A catena, nelle prossime settimane, si bloccherà tutta la metalmeccanica veronese e nazionale. Tutto il metallo e l’acciaio, in Italia, arriva dal Gruppo Riva: dove andranno a richiedere metallo e acciaio le aziende? All’estero? E con quali prezzi?” “Siamo molto preoccupati – conclude Marchi – per la tensione finanziaria che stanno subendo e che subiranno fornitori e, immediatamente dopo, le aziende. Chiediamo un atto di responsabilità anche dalle banche. Altrimenti, sarà inevitabile il blocco produttivo. Nessuno discute le decisioni della magistratura – aggiunge -, ma scaricare su maestranze e fornitori un conflitto che deve restare nelle aule di tribunale non è accettabile”. La siderurgia è strategica per l’Italia e nessuno può mettere a rischio il settore e tutto l’indotto: dai trasportatori ai manutentori, dalle mense alle tipografie. “È un domino pericoloso che si deve immediatamente interrompere prima che il fermo degli impianti pregiudichi anche le aziende utilizzatrici dei prodotti siderurgici”. L’appello di CNA Verona si unisce a quello nazionale: “Sollecitiamo il Governo a usare gli strumenti a sua disposizione per ripristinare la normale attività aziendale, e a convocare le parti al più presto per individuare le migliori soluzioni”.