La cooperativa faentina Agrintesa, con Alegra e Apo Conerpo, entra nella compagine societaria della veronese Brio
Un nuovo ruolo nel biologico, che rafforzi una presenza già significativa e apra nuove prospettive per conquistare la leadership nella produzione e nel mercato dell’ortofrutta coltivata con tecniche naturali e certificate, rispettose della salute e dell’ambiente: con questo obiettivo la cooperativa faentina Agrintesa, insieme con la società commerciale Alegra e l’organizzazione di produttori Apo Conerpo, entra nella compagine societaria della veronese BRIO, protagonista di primo piano, in Italia e all’estero, nella vendita dei prodotti alimentari bio. “Con questa operazione – dichiara il presidente di Agrintesa, Raffaele Drei – la nostra cooperativa entra nel capitale di BRIO con una quota del 39%, l’associazione Apo Conerpo con il 5% e la società Alegra con il 7%, mentre il rimanente 49% resta in mano alla cooperativa La Primavera – una delle realtà pioniere del biologico italiano e fondatrice, nel 1993, della stessa BRIO – e ad altri soci minori”. “Dopo il riassetto delle quote – prosegue Drei – è stato inoltre previsto un aumento di capitale di 2,5 milioni di euro al fine di rafforzare ulteriormente la società”. “In vent’anni – dichiara Andrea Bertoldi, amministratore delegato di BRIO – la nostra società ha registrato una crescita costante e oggi commercializza quasi 20.000 tonnellate di prodotti ortofrutticoli a cui si aggiungono 1.650 tonnellate di altre derrate alimentari, tutte rigorosamente biologiche. Il fatturato 2013 ha sfiorato i 37 milioni di euro, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente, ed è stato realizzato per il 40% all’estero”. “La ‘nuova’ BRIO prende il via il prossimo 1° giugno – conclude Bertoldi – con l’obiettivo di raddoppiare il proprio fatturato globale (100 milioni di euro) entro i prossimi 5 anni”.[//] “Con questa importante sinergia – afferma Gianni Amidei, consigliere delegato di Alegra – il mondo ortofrutticolo che fa capo al sistema Alegra/Agrintesa può consolidare significativamente la propria posizione, partendo dalle attuali 8.000 tonnellate (12 milioni di euro di fatturato) per salire all’attenzione del mercato nazionale ed internazionale quale prima realtà italiana dell’ortofrutta biologica con un’offerta complessiva di oltre 33.000 tonnellate”. “La nascita di questo nuovo soggetto agroalimentare tra due importanti attori del comparto ortofrutticolo italiano – concludono Bertoldi e Moretti – consentirà un generale ‘salto di qualità’ con una gamma d’offerta che si allarga e si completa per raggiungere nuovi mercati, grazie alla qualità certificata dei prodotti e alla moderna organizzazione dell’intera filiera”.