NASCE LA FILIERA DELLE COSTRUZIONI PER RILANCIARE IL SISTEMA VERONA
“Il settore delle costruzioni vuole aprire le porte alla società, alle istituzioni e alle banche: occorre uscire dai cantieri e dagli uffici per incontrare il territorio del cui sviluppo vogliamo essere interpreti e promotori. La crisi ci richiede di agire subito e con forza per continuare a esistere, perché se non inizieremo a cambiare prima di tutto da noi stessi nessuna mano provvidenziale arriverà dall’alto a salvare le imprese e i posti di lavoro. La stessa seria analisi tocca anche alla politica, che invece di fronte alle difficoltà delle imprese e dei cittadini, pur avendo una buona parte di responsabilità, rimane troppo spesso inerte e sorda”. Con questa forte presa di posizione su una crisi senza precedenti e una strategia per la ripresa il presidente di Ance Verona, Fortunato Serpelloni, ha aperto l’assemblea pubblica dei costruttori scaligeri. Il crollo degli investimenti e la stretta finanziaria hanno danneggiato il comparto edile nel settore privato e negli investimenti pubblici, dove sono fermi anche gli interventi per riqualificare il patrimonio immobiliare e mettere in sicurezza il territorio.[//] La recessione ha demolito il comparto, ha spiegato Serpelloni numeri alla mano: “Dal 2008 al 2013 le costruzioni hanno visto svanire più del 30% degli investimenti e oltre 450 mila posti di lavoro, di cui 86 mila solo nel 2012. A Verona – ha aggiunto – secondo i dati della Cassa Edile siamo scesi dalle 2.261 imprese del gennaio 2008 alle 1.519 del gennaio 2013, con uno sconfortante calo di quasi il 33%. Un terzo di aziende svanite nel nulla, senza contare il declino dell’indotto”. Per uscire dal tunnel occorre una nuova strategia, che i costruttori hanno identificato nella nascita di una filiera allargata della categoria. Il settore vuole confrontarsi con la politica, le istituzioni e il credito con una voce unica e forte, per riacquistare un ruolo di rappresentanza e condividere con la società proposte per una crescita equilibrata e sostenibile. La filiera che sta muovendo i primi passi vanta partner autorevoli e di peso indiscutibile: all’appello hanno risposto Confindustria Verona e gli Ordini professionali degli Architetti, dei Geometri, degli Ingegneri e dei Periti Industriali. RI-costruiamo insieme il futuro, il titolo dell’assemblea, è un preciso riferimento a questo percorso: “Da soli non si cresce e non è più tempo di scontri per interessi di categoria – ha detto Serpelloni –. La partnership porta con sé l’energia del cambiamento e ci permetterà di dialogare con gli enti locali e le banche, puntando al rilancio di cui Verona ha assoluto e urgente bisogno. Ma senza una convinta e concreta adesione della politica, il progetto resterebbe una battaglia contro i mulini a vento”. Alla politica, Ance Verona ha mandato un messaggio chiaro: la filiera che sta nascendo può contare su diecimila aziende tra imprese e professionisti, che generano una consistente fetta del PIL della provincia e danno lavoro a decine di migliaia di addetti che, ha aggiunto Serpelloni, sono anche elettori. Obiettivo è essere ascoltati per poter proporre azioni di sistema e rilanciare lo sviluppo. “Vogliamo essere un motore dello sviluppo per le istituzioni e la finanza, perché si cambia oggi oppure per le costruzioni non ci sarà un domani”. Forte del rapporto che già unisce a livello nazionale Ance e Legambiente, Serpelloni ha poi lanciato una proposta agli ambientalisti veronesi “per chiudere una stagione di barricate e di conflitti inutili”. “Se come cittadini avete a cuore come noi il futuro del territorio, vi chiediamo di guardare al bene comune, non alle ideologie. Incontriamoci, parliamo di idee per lo sviluppo, di vincoli e opportunità. Condividiamo alcuni progetti sui quali procedere e presentiamoli alla politica, perché Verona ha bisogno di costruire giardini e percorsi ciclabili ma anche di infrastrutture e di riqualificare il territorio”. All’assemblea di Ance Verona si è parlato anche dei mazzette, e nel pieno della vicenda Mose non poteva essere altrimenti. “Questo scandalo quotidiano mi indigna e mi amareggia come cittadino e ancor più come imprenditore. È una deriva gravissima, perché la corruzione danneggia prima di tutto le aziende oneste. Va però anche detto – ha aggiunto Serpelloni – che le grandi opere infrastrutturali sono necessarie allo sviluppo. Non vanno fermate, ma messe in condizione di essere completate con la massima trasparenza e pulizia. Noi siamo qui per ricostruire il Paese, non per distruggerlo”. All’assemblea che ha lanciato la filiera veronese delle costruzioni hanno partecipato tutti i presidenti che hanno condiviso questa scelta di campo: Giulio Pedrollo, presidente di Confindustria Verona, ha dialogato con Serpelloni sulle opportunità di ripresa nel territorio, mentre i presidenti degli Architetti Arnaldo Toffali, degli Ingegneri Luca Scappini, dei Geometri Pietro Calzavara e dei Periti Industriali Bruno Marchetti e hanno chiarito come la filiera sia un’occasione unica per lo sviluppo. Il costruttore Sergio Saggini ha poi spiegato come interpretare il cambiamento anche in un periodo di crisi, puntando sul risparmio ambientale, le tecnologie e i servizi. L’architetto Donald Hart ha chiarito come la riqualificazione delle città permetta di rispettarne il passato senza pregiudicarne il futuro. In chiusura il presidente nazionale di Ance, Paolo Buzzetti, ha ribadito come il rilancio dell’edilizia sia una priorità ineludibile per la ripresa dell’economia.