Una pattuglia della Polizia Provinciale ha sorpreso, la scorsa notte, un bracconiere nell’area di San Martino Buon Albergo. L’uomo, C.G. di 40 anni residente in Verona, è stato trovato di notte, in atteggiamento venatorio e con fucile carico, munito di visore notturno e di un grosso silenziatore, pertanto gli agenti lo hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria e hanno sequestrato l’arma, una carabina denominata “Stradivari” per le ridotte dimensioni (57 cm). Poiché la stagione di caccia non è ancora aperta, a seguito di mirati servizi di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare il fenomeno del bracconaggio sulla fauna selvatica, gli[//]agenti si sono appostati nella zona collinare dell’area compresa tra San Martino Buon Albergo e Verona, scoprendo il bracconiere appostato su un’altana costruita artigianalmente, in attesa di animali selvatici. Lo stesso si apprestava ad abbattere la selvaggina con l’ausilio di un sofisticato visore notturno dotato di fotocamera, e utilizzando un silenziatore di fattura artigianale per celare l’esplosione dei colpi. L’utilizzo di tale dispositivo per coprire la conflagrazione è severamente vietato dalla legge, così come l’impiego di visori notturni. Nei pressi dell’altana la pattuglia rilevava inoltre: una grossa gabbia trappola in metallo per la cattura di cinghiali (c.d. Chiusino), in piena efficienza; un “percorso obbligato” appositamente attivato per la cattura degli ungulati che avessero seguito la pastura, costituito da pannelli in metallo disseminato di lacci in acciaio; alcune fototrappole – strumenti tecnologici per la videoripresa automatica – a presidio del percorso stesso. Anche tali mezzi di cattura sono stati posti sotto sequesto penale, in quanto vietati dalla legge sulla caccia. Per l’uomo è scattata la segnalazione alla Magistratura per esercizio della caccia in tempo di divieto e con mezzi vietati.