Il 7 giugno, serata della prima dell’Arena, i lavoratori dello spettacolo non sciopereranno nonostante lo stato d’agitazione in corso dal 20 maggio. “Nonostante la gravità della mancanza di quasi 20 anni di un rinnovo contrattuale” i sindacati con il Coordinamento Unitario dei Professori d’Orchestra, dei coristi, del balletto, dei collaboratori, dei tecnici e degli amministrativi della Fondazione Arena hanno deciso “di non mettere in campo azioni di protesta che pregiudicherebbero l’evento del 7 giugno che si terrà all’Arena di Verona” per celebrare il Canto Lirico ed il Mondo dell’Opera italiana.

I sindacati ‘salvano’ la prima dell’Arena del 7 giugno

I sindacati sottolineano il senso di responsabilità dei lavoratori lirico-sinfonici che hanno deciso di non pregiudicare l’evento che, tra l’altro, porterà le più alte cariche dello Stato e tutto il mondo della Cultura.
Rimane però lo stato d’agitazione per accelerare la validazione” del contratto.

I lavoratorio della Fondazione Arena in agitazione

Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil con il Coordinamento nazionale lamentano che nell’incontro tenutosi il 29 maggio al Ministero con il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, il direttore generale Spettacolo, Antonio Parente e l’Anflos, non sia stata “garantita la data certa per la validazione del Contratto Nazionale sottoscritto dalle parti a fine 2023 a copertura del triennio 2019/2021, che interviene dopo 20 anni di assenza di rinnovo”.

E ricordano che ormai “dal 30 novembre 2023 sono trascorsi più di 6 mesi dalla sottoscrizione del contratto 2019/2021, senza una previsione di calendarizzazione, tale situazione è inaccettabile e priva di giustificazione. Di fatto sta penalizzando ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche e sta ritardando il confronto sul rinnovo del triennio 2022/2024” evidenziano le organizzazioni dei lavoratori”.