Il cambiamento climatico impatta sempre più sulle reti e infrastrutture di trasporto, sia interne che costiere. In Italia, questa sfida si somma all’obsolescenza di ponti, viadotti e opere marittime che necessitano di interventi di protezione e adattamento per migliorarne la resilienza di fronte agli eventi atmosferici estremi, come tempeste, forti grandinate ed esondazioni. Questi eventi possono comportare costi sociali ed economici rilevanti per comunità e imprese.
Secondo un recente studio dell’Agenzia europea dell’ambiente, tra il 1980 e il 2022 gli eventi estremi legati al clima hanno provocato negli Stati membri dell’UE perdite economiche stimate in 650 miliardi di euro, di cui 59,4 miliardi nel 2021 e 52,3 miliardi nel 2022. Da oggi al 2030, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico dell’ONU prevede un’intensificazione degli eventi dannosi legati al maltempo, confermando la tendenza di costi economici elevati per gli Stati e il rischio di crisi sistemiche.
Per questa ragione, negli ultimi anni si è registrata una forte accelerazione verso l’innovazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie nei settori infrastrutturale, civile e ambientale. Questa sfida è stata raccolta da Itec Engineering, una delle società di consulenza italiane più in crescita nel settore, con ricavi superiori ai 5 milioni e 200 mila euro nello scorso anno, in aumento del 32% rispetto al 2022. Itec Engineering, che aggrega un gruppo multidisciplinare di 50 professionisti, si distingue per la sua capacità di rispondere al fabbisogno ingegneristico nei campi idraulico, strutturale, stradale e impiantistico.
Tra i progetti di rilievo realizzati da Itec Engineering, si annoverano le opere di difesa del litorale di Alassio in Liguria e la progettazione del ponte sul fiume Serchio in Toscana. Quest’ultimo appalto è stato aggiudicato grazie alla vittoria di una gara europea alla quale avevano partecipato altri 41 player internazionali. Inoltre, Itec Engineering ha prestato assistenza alla progettazione del sovrappasso ferroviario per l’aeroporto di Riga, che collegherà Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e, indirettamente, Finlandia. In Italia, la società si occuperà della progettazione multidisciplinare di opere, servizi e prestazioni per conto della Sogin, che gestisce il decommissioning degli impianti nucleari italiani e la gestione dei rifiuti radioattivi della centrale nucleare di Latina.
Net Engineering, società veneta con contratti in Italia e in Germania, ha sviluppato il progetto geotecnico, geologico e idraulico per l’Alta Velocità Verona-Padova. Questo progetto si inserisce nel corridoio Mediterraneo, che dalla Spagna arriva alla frontiera ucraina, parte della rete strategica transeuropea di trasporto (TEN-T core network) e itinerario privilegiato per i traffici fra Europa e Asia.
Lo Studio De Miranda e Associati, con sedi a Milano e Rio de Janeiro, ha progettato lo Storstrøm Bridge in Danimarca, dove le basse temperature permangono per buona parte dell’anno.
Tutti questi interventi devono prevedere misure per aumentare l’adattabilità infrastrutturale ai cambiamenti climatici. Ciò implica non solo l’utilizzo di tecnologie e materiali innovativi, ma anche l’adozione di nuove prassi di transizione digitale che si intersecano con la sostenibilità ambientale. In questo contesto, diventa sempre più rilevante l’alto livello di specializzazione dei professionisti coinvolti.
Un esempio significativo di questa priorità globale è stata la presentazione a Dubai, lo scorso autunno, di soluzioni tecnologiche all’avanguardia da parte di trenta aziende israeliane alla 28esima Cop28 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Questo segnale indica l’urgenza e l’importanza di affrontare il cambiamento climatico con innovazioni tecniche non solo a livello europeo, ma mondiale.