(p.dan) Si vota sempre meno. Ad ogni elezione c’è chi si meraviglia per questo percepito o rappresentato come un problema per la democrazia.
La scarsa affluenza alle urne, che si sta assestando sotto il 50%, viene utilizzata da chi si ritrova in minoranza per delegittimare chi ha vinto. Il ragionamento è semplice. Nel caso, come quello italiano, che vede una partecipazione al voto della metà degli aventi diritto, chi ha la maggioranza assoluta del 50%+1 dei votanti in realtà ha solo quella del 25%+1 del corpo elettorale. E siccome in democrazia il potere del popolo spetta alla maggioranza, consegnarlo a chi ha solo il 25%+1 è antidemocratico perché si tratta in realtà di una minoranza di quel ‘popolo sovrano’ che è ben di più del numero dei votanti.
Di conseguenza meno vanno a votare, tanto più è delegittimata la maggioranza che esce dalle urne perché, rapportata al ‘popolo sovrano,’ diventa una minoranza sempre più piccola.
Ragionamento anche banale, ma ineccepibile dal punto di logico. D’altra parte s’era sempre saputo, anche se in quasi 80 anni di democrazia non se n’era mai parlato e, se lo si era fatto, era avvenuto in campo accademico.
Mai s’era posto il problema a livello politico. Viene tirato in ballo solo adesso, da quando ha vinto le elezioni la Meloni. Prima, quando al governo c’era il centrosinistra, nessuno se l’era mai posto.
Il risultato finale è una delegittimazione della democrazia. Già con il crollo delle ideologie e la dissoluzione dei partiti il solco fra cittadini e politica si fa sempre più profondo. Se poi ci si aggiungono i dubbi circa la legittimità di esercitare il potere da parte di chi, ai vari livelli, vince le elezioni, la situazione potrebbe diventare preoccupante.
Si vota con un sistema arcaico
C’è anche da dire che il sistema di voto è un po’ arcaico e non invoglia a partecipare. Eppure dei sistemi per facilitare l’accesso al voto ci sarebbero. La tecnologia offre varie soluzioni, sicuramente più intelligenti di quella ridicola di prolungare il giorno delle votazioni al lunedì mattina o al sabato pomeriggio, com’è avvenuto per le ultime europee, tanto per andare incontro ai gitanti della domenica, che invece che andare al seggio preferiscono la coda sull’autostrada.
Se ognuno potesse votare con il cellulare o il pc le percentuali aumenterebbero di sicuro. E di sistemi per garantire la sicurezza ce ne sono. Almeno tanti quanti ce ne sono per le transazioni in denaro. Ma noi continuiamo con la matita copiativa.
Altrimenti, se non ci si fida della tecnologia ma al tempo stesso si vuole che diminuiscano le astensioni per rendere felici coloro che soffrono per la progressiva diminuzione dei votanti un sistema ci sarebbe. Basta rendere il voto obbligatorio dichiararandolo per legge un dovere oltre che un diritto. Multa di 50 euro per chi non va a votare e il problema sarebbe risolto.