Francesca Ziliotto è nata e vive a Verona dove lavora come responsabile amministrativo in un hotel della città. E’ in uscita il suo terzo romanzo dal titolo “Tutto può succedere” edito da Capponi Editore, una storia cha ha protagoniste tre donne di una stessa famiglia, ognuna con i suoi problemi diversi, ma che sapranno fare squadra nonostante i numerosi colpi di scena.
Terzo libro in tre anni. Da dove nasce tutta questa creatività letteraria?
La scrittura è nata per caso durante la pandemia. Lavorando nel settore turistico, che ha molto sofferto la ripartenza post lockdown, ho dovuto affrontare un periodo di cassa integrazione che mi ha dato la possibilità di scoprire questo talento nascosto. E’ stata una sorpresa anche per me la nascita di “Guarda sempre avanti”. Pensavo fosse una pubblicazione unica. Sono stati invece i lettori a convincermi ad andare avanti appunto e a scrivere un’altra storia … che ripartisse dal “dove eravamo rimasti.” Così è nato subito “Una carezza all’improvviso” con un taglio giallo rosa. Anche “Tutto può succedere” arriva dal consiglio di una cara amica, che mi ha dato lo spunto per ripartire. Quindi sono proprio i lettori che mi stimolano a scrivere ancora.
In questo romanzo le tre figure femminili sono indubbiamente le protagoniste di questa storia. Ne ha una in particolare che le assomiglia?
Teresa, Lucia e Chiara sono tre donne della stessa famiglia a cui sono molto legata. Come dico sempre, i miei personaggi prendono spunto dalle persone che conosco , dai loro talenti e dalle loro molteplici sfaccettature, per poi modellarle in queste donne carismatiche e forti.
Non mi sento di assomigliare a nessuna delle tre, ma se proprio devo indicarti qualcuna, penso di avere un feeling molto particolare con Chiara, una studentessa tredicenne, per alcuni tratti caratteriali uguali a quelli di mia figlia Beatrice.
Quali sono le principali tematiche di questo libro?
Ci sono dei temi preponderanti come il ruolo genitore-figlio, il delicato tema del bullismo che considero una vera e propria piaga sociale dei nostri tempi e il tema della centralità della famiglia, sui cui si snoda tutta la vicenda.
Francesca Ziliotto e Verona
Verona è sempre lo scenario a far da sfondo alle sue storie ma non è mai ripetitiva. Quanto conta la sua città in questo libro?
Una cosa è certa..non riesco a non parlare della mia città e a renderla sempre protagonista assoluta delle mie storie. Anche perché, sono sempre riuscita a parlare di luoghi diversi, di angoli diversi e tutti bellissimi che si snodano nelle anse dell’Adige. Io non so se riuscirei a vivere lontano da qui, sono sincera. Vivendo e lavorando in centro storico, penso di assaporare moltissimo la sua storia e il suo presente camminando per le sue vie.
A quale categoria di lettori si rivolge con questo libro?
Rispetto ai precedenti miei lavori, credo che questo romanzo sia adatto non solo agli adulti ma anche agli adolescenti. Mi piacerebbe molto che questo libro fosse letto da tanti ragazzi perché penso che si sentirebbero proprio parte viva di questa storia. Non voglio insegnare niente a nessuno, vorrei solo rassicurarli che certi eventi che hanno vissuto o che vivono sono purtroppo comuni a molti di loro.
Che riscontro ha avuto dalla pubblicazione dei suoi romanzi?
Ho recentemente vinto un concorso internazionale “Premio Cristina Campo” per la categoria “Opera prima nel Veneto” con il mio primo libro “Guarda sempre avanti” e di questo non posso che essere orgogliosa soprattutto per la motivazione “un libro da leggere”.
Ho ricevuto tanti apprezzamenti e anche critiche sempre molto costruttive anche da persone che non conosco e che mi hanno contattato via social.
Annoto tutto quello che ricevo in un piccolo diario… penso che la scrittura nasca proprio dal desiderio di fermarsi e rileggere quello che hai trasmesso agli altri.
Ricordo sempre quando una persona che conosco appena, mi ha incontrato per la strada e mi ha abbracciato dicendomi semplicemente “ho letto il tuo libro”. Indimenticabile.
Progetti futuri.. ha già qualcosa in mente? E se sì, ci saranno delle novità rispetto al suo genere di scrittura?
Sto partecipando a numerosi concorsi letterari di racconti con tematiche diverse proprio per scoprire se sono più incline ad un genere preciso. Mi piacerebbe molto scrivere una bella storia per ragazzi, me lo chiedono continuamente i miei figli.